“Chiediamo ancora una volta che tutte le parti, in questi giorni critici, abbraccino la pace piuttosto che la violenza”.
L’arcivescovo José H. Gomez, presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), e il vescovo David J. Malloy, presidente del Comitato per la giustizia e la pace, incoraggiano a “vincere il male con il bene e rispondere all’odio con amore” come ha chiesto Papa Francesco nel messaggio per la pace del 1° gennaio scorso. “Abbiamo assistito a crescenti atti di violenza nelle ultime settimane – continuano i vescovi americani –, con l’attacco all’ambasciata degli Stati Uniti in Iraq, l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani lo scorso venerdì e gli attacchi missilistici alle basi irachene di ieri Abbiamo chiesto e chiederemo sempre la necessaria diplomazia, il dialogo coraggioso e gli instancabili sforzi verso la pace per risolvere tali conflitti globali”.
Gomez chiede di guardare a fondo le trasgressioni reciproche dei due Paesi e aver presenti le paure di tutti per “scoprire isole di fiducia, in un mare di sfiducia e fare insieme il duro lavoro del ragionare comune”. La richiesta della Conferenza episcopale Usa è che ciascuna delle parti riconosca “l’inutilità di ulteriori violenze e azioni militari e persegua umilmente insieme il bene comune. La pace è stata fin troppo sfuggente e la guerra ha causato la perdita di centinaia di migliaia di vite, oltre a indicibili sofferenze e instabilità endemica”. I vescovi statunitensi assicurano non solo le preghiere ma anche la disponibilità a testimoniare e lavorare per costruire “giorni di pace”.
“Ci uniamo alla speranza che il popolo iraniano condivida la promessa di un grande futuro e che gli Stati Uniti siano pronti ad abbracciare la pace con tutti coloro che la cercano”, concludono i due vescovi, chiedendo al “Principe della pace di rafforzare gli operatori di pace, confortare la sofferenza e proteggere gli innocenti in pericolo, e il rinnovamento dei cieli e della terra”.