‘O, padre, io sono un peccatore, come andrò a dire questo…’ Meglio! Perché Lui è venuto proprio per noi peccatori, e quanto più gran peccatore tu sei, più il Signore è vicino a te, perché è venuto per te, il più grande peccatore, per me, il più grande peccatore, per tutti noi”. “Prendiamo l’abitudine di ripetere questa preghiera, sempre”, l’invito: “Signore, se vuoi, puoi”, con la fiducia che il Signore è vicino a noi e la sua compassione prenderà su di sé i nostri problemi, i nostri peccati, le nostre malattie interiori, tutto”. “La compassione coinvolge, viene dal cuore e coinvolge e ti porta a fare qualcosa”, ha concluso il Papa: “Compassione è patire con, prendere la sofferenza dell’altro su di sé per risolverla, per guarirla. E questa è stata la missione di Gesù. Gesù non è venuto a predicare la legge e poi se ne è andato. Gesù è venuto in compassione, cioè a patire con e per noi e a dare la propria vita. È tanto grande l’amore di Gesù che la compassione lo portò proprio ha portato fino alla croce, a dare la vita”.