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Coronavirus: le contromisure nella diocesi di Hong Kong

Mascherine prima di entrare in Chiesa, niente acqua santa all’ingresso delle Chiese, microfoni ripuliti subito dopo il loro uso, nello scambio della pace si annuisce con la testa ma nessuna stretta di mano e soprattutto il sacerdote deve lavarsi le mani prima e dopo l’Eucarestia, usare mascherine chirurgiche e posizionare l’ostia “delicatamente sul palmo della mano” evitando il più possibile il contatto fisico diretto. La diocesi di Hong Kong prende le contromisure per evitare la diffusione del coronavirus in vista delle celebrazioni domani delle messe domenicali e pubblica sul suo sito una lista di 25 indicazioni rivolte ai sacerdoti e a tutte le parrocchie cattoliche della città.

“Secondo le informazioni fornite dal governo – si legge nel comunicato diffuso dalla diocesi -, non è stata determinata la trasmissione di nuove infezioni da coronavirus dalla Cina continentale a Hong Kong, Macao e altre regioni”. Le seguenti linee guida per i pastori sono decise – si spiega – “dopo aver consultato i professionisti medici con riferimento alle raccomandazioni sanitarie del governo. Tutti i sacerdoti, il personale cerimoniale e i membri della chiesa devono seguire queste linee guida per garantire il benessere pubblico e ridurre al minimo la possibilità che il nuovo virus si diffonda nella comunità”. Nel comunicato si precisa che “in questa fase, il governo ha classificato la malattia come ‘grave’. Se l’epidemia si sviluppa successivamente al livello di “emergenza’, le seguenti linee guida saranno riviste”. Al primo punto si mette la pulizia della Chiesa: occorre innanzitutto tenere aperte porte e finestre per consentire all’aria di circolare e, se necessario, aggiungere ventilatori o aria condizionata. La diocesi raccomanda poi di pulire regolarmente il pavimento della Chiesa, gli inginocchiatoi, le stanze delle confessioni, in particolare i servizi igienici. Si consiglia l’utilizzo di candeggina per uso domestico e di disinfettanti, quindi risciacquare “con acqua e asciugare”. La diocesi chiede inoltre di invitare i fedeli a indossare maschere prima di entrare in chiesa. Un intero paragrafo a più punti è dedicato alla celebrazione della Messa. Innanzitutto, si chiede ai fedeli che “non si sentono bene e che presentano sintomi come tosse, asma, febbre, ecc., di non partecipare alla messa domenicale per la sicurezza di sé stessi e degli altri”. Non si troverà poi acqua santa all’ingresso delle chiese e anche i libri di canzoni devono essere costantemente puliti così come microfoni. Indicazioni molto precise vengono date sulla distribuzione dell’Eucarestia, invitando i sacerdoti a pulirsi le mani prima e dopo, ad evitare il più possibile il contatto fisico appoggiando delicatamente l’ostia sul palmo della mano e ad utilizzare mascherine chirurgiche.

Vengono anche sospese le visite agli ospedali e la consegna ai malati dell’Eucarestia, anche perché, fa notare la diocesi, tutti gli ospedali hanno già sospeso le visite e se il sacerdote deve visitare il paziente (o una persona deceduta) deve attenersi alle norme ospedaliere pertinenti, con il consenso del capo infermiere, indossare maschere chirurgiche e lavarsi le mani prima di lasciare il reparto.

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