Si chiama “Casa dei nonni”, e a Forlì accoglie anziani autosufficienti e parzialmente non autosufficienti “per aiutare le famiglie a mantenere il più possibile gli anziani nelle loro case”. A parlarne è Daniela Drei, dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, durante il Meeting point con i giornalisti per la presentazione del primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, che si aprirà domani all’Augustinianum. “Tutto è cominciato quando, con mio marito Nicola e i miei tre figli, abbiamo accolto nella nostra famiglia una signora sola malata di Alzheimer”, racconta Daniela. Poi l’adesione ad un progetto del Comune per contrastare la solitudine e l’avvio della casa-famiglia, nel 2011: “Ma i locali erano troppo piccoli per le richieste ed un bel giorno il tetto è crollato, così abbiamo dovuto lasciare la casa. Il nostro parroco ci ha messo a disposizione alcuni locali che erano già adibiti al Centro diurno, ed nel 2015 è nata la Casa dei nonni”. Accanto ad essa, nello stile delle “case famiglie” della comunità, ci sono spazi per le attività con i bambini e per il doposcuola dei ragazzi che frequentano la parrocchia: “Fare famiglia è importante sia per i bambini che per gli anziani”, testimonia Daniela: “Quando le famiglie vogliono concedersi una vacanza o hanno bisogno di una pausa in un momento di crisi, gli anziani ce li portiamo a casa”. “L’anziano ha ancora bisogno di essere amato e valorizzato per quello che può dare”, dice Daniela raccontando che alla “Casa dei nonni” chi sa e può cucinare fa la pasta fatta in casa, e gli anziani che sono ancora in buona salute aiutano quelli che non ce la fanno più. Tutto questo, “a supporto delle famiglie di origine, che spesso trovano delle difficoltà a gestire gli anziani per le loro malattie”.
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