DIOCESI – Domenica 2 febbraio i pastori di diverse comunità cristiane si sono dati appuntamento presso la Chiesa San Filippo Neri di San Benedetto del Tronto per un momento di preghiera ecumenica guidata dal vescovo Carlo Bresciani. L’iniziativa va a concludere la Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani (ufficialmente terminata lo scorso 25 gennaio) dal titolo “Ci trattarono con gentilezza” e ha visto coinvolti padre Claudio Costache della Chiesa Ortodossa Romena in Italia, il pastore Gionatan Breci della Chiesa Avventista del settimo Giorno (distretto di Jesi-Ancona), il pastore Amado Luis Giuliani della Chiesa Evangelica Battista delle Marche e la Pastora Greetje van der Veer della Chiesa Evangelica Metodista».
Questo evento ecumenico è stato caratterizzato da ciò che unisce tutte le comunità cristiane: l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera, la proclamazione del Credo e la recita del Padre nostro dopo l’invocazione allo Spirito Santo, vera sorgente di unità, la celebrazione è proseguita con l’annuncio della Parola di Dio e un commento da parte dei vari rappresentanti delle Chiese.
La Pastora Greetje van der Veer si è soffermata sul tena dell’ospitalità : «Il brano degli Atti che abbiamo proclamato ha come protagonisti gli abitanti di Malta che sono testualmente definito “Barbari”, cioè non capaci di parlare il greco e pertanto ritenuti fuori dal contesto della civiltà. Sono proprio questi barbari chetrattano con insolita e umana ospitalità l’apostolo Paolo».
Amado Luis Giuliani ha messo in evidenza l’importanza di essere uniti nelle avversità: «In questo brano sorprende di trovare qualcosa di estremamente attuale e cioè che si parli di naufraghi. Nella barca descritta dagli Atti ci sono tre categorie di persone: i prigionieri, i marinai e i soldati, ma nel momento della tempesta e della difficoltà prendono consapevolezza di essere tutti uguali. Che questi uomini siano da modello anche per noi».
Gionatan Breci ha fatto un collegamento fra la Parola proclamata e l’attualità: «Il brano che abbiamo ascoltato provoca un terremoto per le nostre coscienze soprattutto se pensiamo ai naufragi e a come essi trovano calore non solo materiale ma anche spirituale. Il quadro odierno è di tutt’altro segno: secondo i dati Eurispes sono in aumento negatori Shoah, un italiano su tre ha paura degli immigrati e crescono in generale atteggiamenti di ostilità e diffidenza. Come cristiani non possiamo essere indifferenti a tutto ciò».
Claudio Costache ha presentato soprattutto la comunità di cui è pastore: «Nel Piceno come comunità ortodossa siamo ospitati dalle Suore Concezioniste a San Benedetto e dalla parrocchia San Venanzio ad Ascoli. In Italia ci sono oggi 285 parrocchie (20 anni fa eravamo solo 7) che fanno capo al Metropolita per l’Italia che a sua volta dipende dal Patriarcato Ortodosso di Bucarest. La prima parrocchia ortodossa fu fondata nel 1974 a Milano: in 20 anni siamo passati da 7 parrocchie a 285».
Vescovo Carlo Bresciani: «Divisioni e diversità di pensiero esistono non solo fra le chiese, ma nella comunità umanane. La gentilezza di cui si parla negli Atti sta alla base di ciò che serve per costruire le buone relazioni. Chi grida di più non ha ragione. Dobbiamo dunque recuperare la gentilezza come valore. Per fare unità fra le nostre Chiese dobbiamo partire non da quello che ci divide ma da ciò che ci unisce: la Parola di Dio, la preghiera e la ricerca di ciò che è essenziale, perché è questo che ci rende contenti di vivere il vangelo e di annunciarlo al mondo».
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