Don Aldo Buonaiuto, prete di frontiera e fondatore di Interris.it, riceve oggi il Premio Socrate per la scrittura.
Per l’occasione, il sacerdote, formatosi sulle orme di don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, richiama l’attenzione sulla tragedia di coloro che chiama “donne crocifisse”, le vittime delle tratta, delle quali parla nell’omonimo libro, che raccoglie testimonianze “dall’inferno della prostituzione coatta”. “Qualsiasi violenza perpetrata sul genere femminile – afferma don Buonaiuto – è sempre un crimine contro l’umanità, un’ingiustizia odiosa che merita riparazione terrena e divina”. “Il fallimento di un’epoca – prosegue – si misura sull’abisso che tiene distanti, come due continenti inconciliabili, i baby boomers (cioè i nati nel dopoguerra) dai millenials. Hanno visioni del mondo opposte. È appena uscito un dato impressionante: il 75% dei giovani chiede investimenti ecologicamente ed eticamente sostenibili a fronte di un misero 30% dei loro genitori e nonni inquinatori”. A suo avviso, “la violenza sulle donne è la punta di un iceberg insanguinato che ha come basamento esattamente la mancanza di quel dialogo”. Nella settimana del festival di Sanremo, conclude, “che un tempo veicolava messaggi valoriali attraverso uno strumento di comunicazione popolare” mentre oggi, al contrario, “si magnificano principalmente le virtù estetiche”, “vorrei ricordare un brano profetico” di “vent’anni fa, quando ancora non esistevano i corridoi umanitari che salvano tante donne innocenti dal loro olocausto, un brano ingiustamente dimenticato”, che “raccomandava di rispettare la dignità di chi ‘viene dal mare e quindi è come te’”.