Solo una piccolissima quota dei ragazzi non è connesso a internet. Ben il 37,7% va in ansia se non è collegato e il 40% prova un senso di delusione se non riceve abbastanza “like” o richieste di amicizia. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine condotta dal Moige, il Movimento italiano dei genitori, dal titolo “La dieta Cyber dei nostri figli”, coordinata da Tonino Cantelmi dell’Università europea di Roma e presentata oggi nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri. Il campione studiato ha visto il coinvolgimento di 2500 ragazzi fra i 5 e i 22 anni. A collaborare all’indagine è stata anche la Polizia postale che ha fornito i numeri sui reati commessi nel web registrati negli ultimi due anni. Solo nel 2019, sono stati 460 i casi trattati che hanno coinvolto 52 vittime di età inferiore ai 9 anni, 99 fra i 10 e i 13 anni e 309 fra i 14 e i 17 anni. Secondo la Polizia postale, i casi in generale che vedono una vittima minorenne sono in aumento del 18% e raddoppiano quelli per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. Dal report risulta poi che il 24,8% rinuncia spesso o sempre alle ore di sonno per rimanere connesso, mentre il 40% prova un senso di delusione per l’assenza di notifiche. Davanti alle insidie di internet, i ragazzi si mostrano ingenui: il 71,2% ammette di aver accettato l’amicizia di un estraneo sui social almeno una volta e il 21% di aver incontrato di persona estranei conosciuti in rete. Si fidano del web anche come mezzo di informazione, visto che solo il 18% verifica la fonte. Durante la mattinata è stata, inoltre, presentata anche la campagna promossa dal Moige “Giovani ambasciatori contro il bullismo e il Cyber risk” che coinvolgerà 62mila studenti di 250 scuole italiane. Di questi, 1.250 diventeranno giovani ambasciatori per segnalare casi di bullismo nei loro istituti. A supporto è stato, infine, creato per le segnalazioni il numero verde 800 937070.