Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
Sono arrivati in Piazza San Pietro questa mattina per ascoltare le parole del Papa all’Angelus, i partecipanti alla Marcia “Insieme contro la Tratta”, l’iniziativa della rete Talitha Kum che chiude l’intenso programma in cui si è articolata la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone dell’8 febbraio, e il Papa nei saluti è tornato su questo tema e su quella che definisce “una piaga da sanare” .
Impegno, vigilanza e educazione
Nelle parole di Francesco sottolineata l’urgenza di un impegno globale contro lo sfruttamento dei più deboli e la messa in guardia sulla specializzazione nell’uso della tecnologia per l’adescamento delle proprie vittime da parte delle organizzazioni criminali. La sollecitazione del Pontefice è stata dunque ad una forte educazione proprio nei confronti dei mezzi tecnologici e ad una vigilanza verso i fornitori di tali servizi:
Sempre ieri nel pomeriggio in tanti hanno preso parte alla Veglia di preghiera nella Basilica Sant’Antonio da Padova in Laterano dove, in un alternarsi di preghiere, musica, letture e testimonianze, sono stati ricordati in particolare i più poveri e coloro che in vario modo possono definirsi gli “ultimi”, gli “scartati” della nostra società, coloro che vivono ai margini e i più deboli, come le donne e i bambini che sono vittime privilegiate di ingiustizie e soprusi. Al termine, con un gesto simbolico, i presenti hanno quindi ribadito l’impegno a non restare indifferenti e a trasformare il mondo con l’amore.