Seguendo le direttive del governo, inoltre, anche la diocesi chiede ai fedeli che hanno visitato una regione interessata dal Coronavirus o hanno viaggiato all’estero o sono state a contatto con persone sospettate di essere infettate dal Coronavirus, di non partecipare alla messa e di rimanere in isolamento per 14 giorni. Divieto di partecipazione alle messe anche per quei membri di fedeli che non stanno bene o sono cronicamente malati. La diocesi ribadisce infine che rimangono in vigore tutte le disposizioni date a fine gennaio per le messe domenicali e feriali in chiese e cappelle e cioè l’obbligo di indossare mascherine, prestare massima attenzione all’igiene e mantenere una certa distanza. Sabato mattina, racconta al Sir il missionario italiano del Pime padre Renzo Milanese, sempre via webcam, la diocesi ha organizzato una conferenza rivolta ai preti della diocesi, ai membri dei consigli pastorali e gruppi liturgici. Nella prima parte, hanno preso la parola dei medici che hanno spiegato l’epidemia e le precauzioni generali da prendere per evitare il contagio. Nella seconda parte invece si sono spiegate nei minimi dettagli le precauzioni da prendere nel corso della liturgia, dal disinfettarsi le mani prima di dare la comunione all’obbligo per il prete di dare prima l’ostia ai fedeli e poi a sé stesso per evitare anche il minimo contatto con la saliva. Nel comunicato, la diocesi ricorda che presto saranno date anche disposizioni per la Quaresima e la Settimana Santa ed invita i fedeli a “continuare a pregare affinché il Signore protegga le regioni colpite dal coronavirus, in modo che possano ricevere una rapida liberazione dall’epidemia virale”.