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Ripatransone, a tu per tu con il Diacono Pierluigi Grilli

Redazione di Ripatransone

RIPATRANSONE – Martedì 11 febbraio si è conclusa la novena della Madonna di Lourdes. Per l’occasione, il parroco di Ripatransone, don Nicola Spinozzi, ha invitato il Diacono Pierluigi Grilli come predicatore della novena e ha ospitato nel Duomo una statua devozionale di Nostra Signora di Lourdes. Un’opportunità in più per la comunità per dedicarsi alla riflessione e alla preghiera, all’intimità di un incontro sincero con la Madonna e con Gesù. Un gruppo di giovani ragazzi della parrocchia ha pensato di condividere alcune riflessioni e domande, suscitate da questi giorni di raccoglimento, con il Diacono Pierluigi.

Ludovica: Bernadette aveva appena 14 anni quando la Madonna le apparse la prima volta. Contro ogni previsione, come è tipico di Lui, Dio si è servito di un’umile ragazzina. Secondo la sua esperienza, come sono considerati i giovani di oggi nella nostra società?
Pierluigi: tra gli adulti, che si sono dimenticati cosa vuol dire essere giovani, di solito c’è il pensiero diffuso che i giovani di oggi non sono come noi li vorremmo, ma i giovani sono i giovani. I giovani hanno una grande forza, una grande capacità, l’importante è dar loro spazio e stargli accanto, non dietro né davanti, e allora i giovani potranno fare grandi cose, Bernadette ne è un esempio.

Ludovica: Bernadette racconta che alla prima apparizione, 162 anni fa, lei e “la Signora misteriosa” hanno recitato insieme il Rosario, che è senz’altro una delle preghiere di devozione alla Madonna più significative e recitate: ci può dare la sua spiegazione, o perché no, la sua esperienza della bellezza di questa preghiera?
Pierluigi: il rosario ci porta a conoscere Maria, che poi ci porta a Gesù. Esso è composto in totale da 150 preghiere, 10 Ave Maria recitate in contemplazione di ciascuno dei 15 misteri, che corrispondono ai 150 salmi. Il rosario è una delle preghiere più semplici, belle e efficaci perché viene dal cuore delle persone. Bernadette non sapeva nè leggere né scrivere, però conosceva il rosario e non sapendo cosa fare di fronte a quella “Signora” si mise a recitare il rosario, e Maria lo recitò con lei. Ecco questo è il rosario: incontrare Maria e Maria ci porterà a Gesù.

Sara: quali sono state le difficoltà, gli ostacoli, che ha incontrato la giovane Bernadette nella società di allora nel suo voler seguire Gesù accompagnata da Maria?
Pierluigi: Bernadette trovò le stesse difficoltà dei giovani di oggi che non vengono creduti. Nessuno le credette, nemmeno il prete e il vescovo, ma poi si sono dovuti ricredere. Il primo miracolo è stata la guarigione di un cieco e successivamente sono stati riconosciuti più di 70 miracoli. Il nostro stupore non si deve però fermare a questi miracoli di guarigione corporale, perché molto più importanti e numerosi sono i miracoli delle conversioni. Miracoli dove i cuori cambiano strada. Non che tutte le strade siano sbagliate, ma nella maggior parte di loro non si incontra Gesù, incontriamo noi stessi, l’“io”. L’”io” non ci porta a Maria, ma alla distruzione come vediamo spesso nella società di oggi.

Sara: Cosa provi quando vedi pregare tante persone per la Madonna di Lourdes?
Pierluigi: una forte commozione. Per me questi giorni sono stati importanti e colgo l’occasione per ringraziare don Nicola per avermi dato questa opportunità. Spero che voi preghiate per lui e per tutti noi consacrati. Ne abbiamo bisogno perché chi parla da quell’altare non deve mostrare se stesso, ma deve scomparire, come il sale nell’acqua. Il sale è solo sciogliendosi, scomparendo, che può raggiungere il suo scopo: mostrare solo Cristo, che è Dio, e la Madonna.

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