Gli arazzi che Raffaello disegnò per l’ambiente della Cappella Sistina commissionati da Papa Leone X, sono esposti dal 17 al 23 febbraio nel loro luogo di origine. Un evento rarissimo se si fa eccezione per l’evento del 14 luglio del 2010 quando per una sola notte, una selezione di arazzi (quattro su dieci) furono appesi nella Cappella. In questi sette giorni il pubblico vedrà la cappella più famosa al mondo esattamente come l’aveva immaginata il grande pittore di Urbino.
La direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta lo ha definito nell’intervista “uno spettacolo emozionante”. Gli arazzi, quasi tutti di cinque metri per quattro hanno richiesto una giornata e mezza per il loro montaggio e raffigurano le Storie dei Santi Pietro e Paolo tratte dai Vangeli e dagli Atti degli Apostoli. La loro esecuzione risale ad un periodo compreso tra il 1515 ed il 1519. Sono preziosi Arazzi intessuti a Bruxelles, nella bottega di Pieter Van Aelst, uno dei più famosi arazzieri del Rinascimento. Si tratta di opere importanti in quanto Raffaello, con i suoi arazzi, si confrontava con Michelangelo nello stesso ambiente, infatti gli affreschi della volta della Cappella Sistina risalgono a pochi anni prima.
Dopo i Pontefici Sisto IV (1471 – 1484) Giulio II (1503 – 1513) che fecero eseguire il ciclo pittorico delle pareti e la volta michelangiolesca della Cappella Sistina, Papa Leone X (1513 – 1521)volle che fosse completata tramite l’arte, il messaggio religioso di uno dei luoghi più sacri della Cristianità e nel 1515 incaricò Raffaello del compito di realizzare i cartoni preparatori per una serie di arazzi, destinati a rivestire la zona inferiore delle pareti affrescate a finti tendaggi. Nel conclave del 1513 fu eletto papa. Memore dell’educazione umanistica che aveva ricevuto alla corte di suo padre, fu un magnifico e generoso protettore delle arti e delle lettere. Lavorarono per lui oltre Raffaello e Michelangelo, anche il Bembo, il Guicciardini, Erasmo e molti altri. Ritornando a Raffaello, fu tra il 1515 ed il 1516 che il grande Maestro concepì un ciclo monumentale con le storie delle vite di San Pietro e San Paolo, i cui cartoni preparatori vennero mandati, come già accennato, a Bruxelles per la realizzazione degli arazzi presso la nota bottega di van Aelst. I dieci arazzi giunsero in Vaticano fra il 1519 ed il 1521.
Per una intera settimana di febbraio, vi sarà quindi l’eccezionale opportunità di ammirare, nella sede per cui furono pensati e voluti da Papa Leone X, tutti gli arazzi di Raffaello conservati nelle collezioni Vaticane. Un omaggio al “divino Raffaello” quale suggestiva memoria della antica consuetudine di adornare la Cappella Papale durante solenni cerimonie liturgiche del lontano passato.
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