DIOCESI – Nella nostra diocesi è presente il Rinnovamento nello Spirito, un movimento cattolico nato negli Stati Uniti a Pittsburgh nel 1967 e diffusosi in seguito in tutto il mondo. Da pochi mesi Luigi Mattioli ne è diventato Direttore per la Regione Marche. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio questa realtà.
Puoi spiegare ai nostri lettori qual è il carisma del Rinnovamento nello Spirito Santo?
Il Rinnovamento nasce e si sviluppa con una forte polarizzazione sui carismi assembleari, legati alla preghiera comunitaria e alla vita fraterna. Riscopre la potenza dell’amore di Dio che, come grazia travolgente, si manifesta mediante il suo Spirito. Così facendo, tocca i cuori di migliaia di persone e diventa causa di conversione a Dio, di liberazione dall’oppressione del peccato, di servizio compassionevole verso i “piccoli del Regno”. Preghiera, ascolto profetico, condivisione delle mozioni dello Spirito ci hanno permesso di apprezzare i frutti di questi decenni e, al contempo, le attese che oggi ci muovono in comunione con Papa Francesco. Non essendo il nostro un movimento “unificato” – come avviene per altri movimenti con un fondatore –, la bellezza e l’originalità del Rinnovamento risiedono proprio nella diversità di stili, di cammini, di esiti, di espressioni comunitarie, di realizzazioni missionarie, di organizzazioni ecclesiali e sociali.
Siamo, in sintesi, un movimento dal forte impatto esperienziale, aperto a tutti, senza distinzioni. Rinnovamento nello Spirito Santo è l’immagine di quel popolo di Dio che crede, soffre, gioisce, condivide la presenza di Gesù vivo e operante in special modo tra i “piccoli del Regno”. È un luogo vitale, difficile da standardizzare, in cui a partire dalla riscoperta dell’effusione dello Spirito ogni persona intraprende un cammino di vita nuova.
Quanto è diffuso il Rinnovamento nello Spirito Santo nella nostra Diocesi?
Il Rinnovamento nello Spirito Santo annovera nella Regione Marche settantatré Gruppi, tra riconosciuti ed in formazione; nella nostra Diocesi – quella che, tra le Diocesi marchigiane, presenta il maggior numero di realtà locali del RnS – sono operanti quindici Gruppi riconosciuti (presenti a Comunanza, Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto, Porto d’Ascoli, Acquaviva, Martinsicuro, Colonnella) ed un Gruppo in corso di formazione (a Sant’Egidio alla Vibrata).
Come si svolge la vita ordinaria del Rinnovamento nello Spirito Santo?
Il Rinnovamento nello Spirito Santo è un movimento di popolo, aperto a tutti e senza livelli predeterminati di appartenenza. Sta dalla parte dei “piccoli del Regno”: gli ammalati, le persone sole, gli sfiduciati, quanti bussano alle porte dei nostri Gruppi chiedendo di essere ascoltati, accolti, accompagnati. Costoro chiedono un cristianesimo imbevuto di Spirito Santo, a portata di cuore prima che di ragione, accessibile, che regali la gioia di credere, di sentirsi amati e di amare.
Nel RnS ci preoccupiamo di rieducare alla fede tanta gente disorientata dallo spirito del mondo. L’attrattiva maggiore è rappresentata dall’esperienza profonda che ogni membro del RnS fa della persona di Gesù, mediante la preghiera comunitaria. Crediamo che lo Spirito Santo abbia il potere di rendere l’uomo pienamente realizzato nell’amore. Senza lo Spirito, la ricerca di felicità non si realizzerà mai nel nostro essere parte di un corpo ecclesiale e di un comune destino.
Certo “esperienza e conoscenza” devono sempre procedere insieme, così che siano fugati tutti gli “ismi” che facilmente allignano in una comunità che si sottrae al bene grande della formazione, dell’obbedienza al Magistero, del discernimento comunitario e pastorale. I carismi, tutti, per loro natura sono missionari, cioè rivelano la presenza viva di Gesù Salvatore. Sono “la misericordia in atto” e, insieme alla vita sacramentale, costituiscono i due “polmoni” con i quali la nostra fede deve respirare. Al centro di ogni esperienza, poi, c’è sempre la Parola di Dio.
Quali sono le più importanti iniziative che vengono prese durante l’anno?
Il calendario degli eventi del Rinnovamento nello Spirito prevede una serie di incontri (nazionali, regionali e diocesani) ricorrenti che scandiscono i tempi della vita del RnS e qualificano la specificità del movimento stesso, segnalando «luoghi, tempi e occasioni per aprire il nostro cuore alla Parola di Dio, per fare esperienza della presenza di Dio».
L’evento di maggior richiamo è, indubbiamente, la Convocazione Nazionale dei Gruppi e delle Comunità. Con cadenza annuale, è vissuta attualmente durante tre giorni, ordinariamente tra i mesi di aprile e maggio (quest’anno, dal 1° al 3 maggio a Rimini). Vi prendono parte, mediamente, ventimila persone, tra cui centinaia di sacerdoti. Il programma delle giornate si articola nella preghiera comunitaria carismatica, nella preghiera di intercessione per la guarigione e la liberazione, nella Celebrazione Eucaristica quotidiana, nelle confessioni, in momenti di Adorazione Eucaristica, oltre a relazioni, tavole rotonde su tematiche culturali, spettacoli, concerti, testimonianze, collegamenti video, mostre, rassegne librarie.
La Conferenza Nazionale Animatori è il secondo evento in termini di partecipazione. Viene organizzato, generalmente, in autunno e conta su una presenza media di circa cinquemila persone. Ha una strutturazione simile alla Convocazione Nazionale, ma si pone obiettivi differenti: il target di riferimento è quello dei responsabili e degli animatori del movimento, appartenenti ai diversi organismi pastorali ed ambiti ministeriali, al fine di offrire un momento formativo e di discernimento comunitario per consolidare il proprio impegno.
Quali sono i compiti del responsabile regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo?
A tutti i livelli (locale, diocesano, regionale e nazionale) sono preposti organi collegiali presieduti da un Coordinatore o da un Presidente, al servizio dell’unità, della comunione e del cammino, secondo le finalità proprie del RnS. In particolare, il Consiglio regionale è composto dal Coordinatore regionale – incarico attualmente ricoperto da Francesca Piersimoni di Cupra Marittima –, dal Direttore regionale, dal Consigliere Spirituale regionale, dai Coordinatori delle Diocesi della regione e dai Delegati regionali degli ambiti di evangelizzazione.
La responsabilità, in sintesi, è amare in modo disinteressato senza preoccuparsi di sé, dei propri interessi, dei propri diritti, prendendo a cuore il bisogno dell’altro, sino a considerare l’altro come uno che ci appartiene, uno verso il quale abbiamo un debito, quello della carità. Essere responsabili significa non rimanere indifferenti davanti all’altro, ma lasciarsi interpellare dal suo bisogno.
0 commenti