Made in Italy agroalimentare a rischio con la quarantena imposta dalla Romania ai suoi cittadini provenienti da Lombardia e Veneto dove rappresentano la comunità straniera più numerosa nei campi con oltre centomila lavoratori a livello nazionale. È l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel denunciare “una misura restrittiva unilaterale, anti europea e anti italiana adottata fuori dal quadro comunitario paradossalmente da un Paese che è un grande beneficiario dei fondi europei”, in occasione dell’incontro convocato dal Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. La misura restrittiva della quarantena per 14 giorni imposta dal ministero della Sanità di Bucarest riguarda – sottolinea la Coldiretti – le persone che arrivano via terra in Romania dal Veneto e dalla Lombardia o quelle che hanno viaggiato in aereo nelle ultime due settimane. Una decisione che ha provocato le disdette degli impegni di lavoro da parte dei cittadini rumeni in Italia proprio alla vigilia della primavera con la ripresa dell’attività nei campi con il rischio concreto della perdita dei raccolti nazionali. Viene ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con 370mila lavoratori provenienti da ben 155 Paesi diversi che hanno trovato regolarmente occupazione in agricoltura fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo l’analisi della Coldiretti. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia – spiega Coldiretti – è proprio quella rumena con 107.591 occupati, davanti a marocchini con 35013 e indiani con 34043. “Occorre un intervento sul piano nazionale e comunitario per evitare che vengano poste ingiustificate barriere alla circolazione dei lavoratori e delle merci con decisioni estemporanee delle autorità di Paesi comunitari e non che generano grande insicurezza ma anche danni economici ed occupazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “l’emergenza coronavirus sta purtroppo impattando in modo sostanziale sulle attività delle imprese.”
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