“La cenere ci ricorda il percorso della nostra esistenza: dalla polvere alla vita. Siamo polvere, terra, argilla, ma se ci lasciamo plasmare dalle mani di Dio diventiamo una meraviglia”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa celebrata nella basilica di Santa Sabina, con il rito dell’imposizione delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima. “Eppure spesso, soprattutto nelle difficoltà e nella solitudine, vediamo solo la nostra polvere!”, ha esclamato Francesco: “Ma il Signore ci incoraggia: il poco che siamo ha un valore infinito ai suoi occhi. Coraggio, siamo nati per essere amati, siamo nati per essere figli di Dio”.
“La polvere sul capo ci riporta a terra, ci ricorda che veniamo dalla terra e che in terra torneremo”, ha spiegato il Papa: “Siamo cioè deboli, fragili, mortali. Nel corso dei secoli e dei millenni siamo di passaggio, davanti all’immensità delle galassie e dello spazio siamo minuscoli. Siamo polvere nell’universo. Ma siamo la polvere amata da Dio. Il Signore ha amato raccogliere la nostra polvere tra le mani e soffiarvi il suo alito di vita. Così siamo polvere preziosa, destinata a vivere per sempre. Siamo la terra su cui Dio ha riversato il suo cielo, la polvere che contiene i suoi sogni. Siamo la speranza di Dio, il suo tesoro, la sua gloria”.
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