“La Quaresima non è il tempo per riversare sulla gente inutili moralismi, ma per riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio”. Ne è convinto il Papa, che dalla basilica di Santa Sabina, nella messa che dà inizio alla Quaresima, nel Mercoledì delle Ceneri, ha ricordato che “siamo cittadini del cielo e l’amore a Dio e al prossimo è il passaporto per il cielo, è il nostro passaporto”. “I beni terreni che possediamo non ci serviranno, sono polvere che svanisce, ma l’amore che doniamo – in famiglia, al lavoro, nella Chiesa, nel mondo – ci salverà, resterà per sempre”, ha garantito Francesco dipingendo il tempo della Quaresima come “tempo di grazia, per accogliere lo sguardo d’amore di Dio su di noi e, così guardati, cambiare vita”. “Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita”, la tesi del Papa: “Allora, non polverizziamo la speranza, non inceneriamo il sogno che Dio ha su di noi. Non cediamo alla rassegnazione”.
“Come posso aver fiducia? Il mondo va male, la paura dilaga, c’è tanta cattiveria e la società si sta scristianizzando…”, l’obiezione citata da Francesco: “Ma non credi che Dio può trasformare la nostra polvere in gloria?”, la risposta sotto forma di interrogativo. “La cenere che riceviamo sul capo scuote i pensieri che abbiamo in testa”, ha spiegato il Papa: “Ci ricorda che noi, figli di Dio, non possiamo vivere per inseguire la polvere che svanisce”. “Io, per che cosa vivo?”, è la domanda da porsi: “Se vivo per le cose del mondo che passano, torno alla polvere, rinnego quello che Dio ha fatto in me. Se vivo solo per portare a casa un po’ di soldi e divertirmi, per cercare un po’ di prestigio, fare un po’ di carriera, vivo di polvere. Se giudico male la vita solo perché non sono tenuto in sufficiente considerazione o non ricevo dagli altri quello che credo di meritare, resto ancora a guardare la polvere”. “Non siamo al mondo per questo”, il monito del Santo Padre: “Valiamo molto di più, viviamo per molto di più: per realizzare il sogno di Dio, per amare. La cenere si posa sulle nostre teste perché nei cuori si accenda il fuoco dell’amore”.