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Coronavirus, Don Patrizio Spina: “In questo tempo di difficoltà ci sentiamo ancora di più Chiesa”

Ingresso Don Patrizio Spina

DIOCESI – Dopo la pausa imposta dall’ordinanza della regione Marche sul coronavirus, tornano ad essere celebrate le messe nella nostra diocesi.
Infatti, come indicato dai Vescovi delle Marche, le parrocchie possono tornare a vivere con regolarità le loro funzioni, seguendo alcune semplici indicazioni.
A margine della prima Celebrazione Eucaristica tenutasi ieri, domenica 1° marzo, in Cattedrale, abbiamo chiesto a don Patrizio Spina, Vicario Generale della nostra Diocesi e Parroco di Santa Maria della Marina, come lui, i sacerdoti della Cattedrale e i parrocchiani hanno vissuto questi giorni.

Don Patrizio Spina: «Ci sono stati un grande disagio e una grande sofferenza, ma ciò che personalmente mi ha commosso è aver percepito in questa comunità la vicinanza: abbiamo capito che l’essere Chiesa è dato proprio dalla capacità di mettersi in relazione, nel saper soffrire insieme, nel condividere la fatica di questo percorso che abbiamo iniziato in maniera anomala. Senza fughe siamo stati qui con persone che hanno sofferto e hanno condiviso con noi i loro pesi: per me è stato veramente fonte di commozione e incoraggiamento constatare come le persone abbiano percepito come vivere questo momento.
Dopo che abbiamo trasmesso attraverso Vera Tv la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri presieduta dal Vescovo Bresciani con la cattedrale vuota, abbiamo ricevuto tanti messaggi, non solo da fedeli della nostra parrocchia, ma anche di altre parrocchie che ci hanno manifestato tutta la loro commozione, che è divenuta partecipazione – nonostante la distanza – e preghiera.
Ho sperimentato che la Quaresima è proprio questo e cioè sentirci più poveri e più veri e che nonostante tutto il Signore è arrivato a noi con i suoi modi e i suoi tempi, non lasciandoci soli. In cattedrale abbiamo celebrato ogni giorno e le persone, sapendolo, ci hanno detto che si sarebbero unite a noi in preghiera da casa.
Non so come abbiano pregato a casa, ma so che hanno pregato e per me questo è stato fonte di grande consolazione e incoraggiamento. Senza facili entusiasmi e trionfalismi stiamo facendo esperienza di una Chiesa che vuole camminare insieme. I fedeli si sono attenuti con responsabilità alle indicazioni che la Chiesa ha dato in questo particolare momento. In questa prima Messa che abbiamo celebrato, come richiesto, ho omesso lo scambio della pace e ho chiesto di ricevere l’Eucaristia sulla mano, perché nel ricevere l’Eucaristia nella nostra vita è più importante il cuore che la modalità, e ho visto da parte dei fedeli grande serenità e disponibilità. Tutto ciò mi commuove e mi stupisce perché la Chiesa fatta di persone concrete è bel oltre ogni nostra aspettativa. Le difficoltà non sono naturalmente mancate, ma si sente molto forte è il ritorno alla comunione anche attraverso questa Quaresima nella quale stiamo sperimentando un viaggio spirituale dentro di noi, sapendo che siamo cristiani perché battezzati in Cristo e che questo ci rende una cosa sola. Pensavo in questi giorni al brano evangelico nel quale Gesù ci dice: «Vi riconosceranno da come vi amerete» e traducevo questo per me dicendo che ci riconosceranno da come siamo capaci di essere in relazione gli uni con gli altri e in grado di sostenerci. Questo diventa di stimolo per me perché desidero in questa Quaresima fare qualcosa di vero, togliendo tutto ciò che è zavorra e che mi appesantisce nei confronti di Dio, di chi mi sta vicini e di me stesso. Per quanto riguarda le varie celebrazioni, non abbiamo avuto battesimi o matrimoni perché in Quaresima non si celebrano, ma abbiamo celebrato un funerale in modo molto sobria e semplice durante la quale erano presenti solo i familiari. Non ci siamo ovviamente messi alla porta a chiedere la carta di identità a chi partecipava, ma sia Don Luciano, sia Don Romualdo che io stesso abbiamo notato la grande attenzione a quello che i nostri Vescovi delle Marche ci hanno chiesto.

Per quanto riguarda l’immediato futuro, le celebrazioni riprendono con regolarità.
Martedì 3 marzo alle ore 21.00 (per tutta la Quaresima) presso la Sala Giovanni Paolo II. don Romualdo Scarponi. terrà lo studio biblico sul libro di Giona, mentre venerdì 6 marzo alle 17.15 (per tutta la Quaresima) vivremo in chiesa la Via Crucis. Da lunedì 9 marzo visiteremo le famiglie per la consueta benedizione pasquale. Cerchiamo di rientrare lentamente nei nostri ritmi ordinari!».

Nicola Rosetti: