MARCHE – I prodotti di qualità marchigiani valgono 120 milioni di euro. Dati in crescita, oltre il 18% in più, per le Doc, Docg, Dop, Igp e Sgt della nostra regione con i 968 operatori a lavorare su 37 denominazioni tra food e wine. Lo rende noto Coldiretti Marche con l’uscita del nuovo report Ismea-Qualivita. “Le certificazioni di qualità – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – sostengono il lavoro degli imprenditori agricoli e garantiscono la sicurezza alimentare per i cittadini. Le Marche e le sue aziende agricole hanno scelto di intraprendere la strada della distintitività con investimenti mirati in continuo divenire.

Il rapporto ci conferma che il percorso è quello giusto e che la riconoscibilità e la ricchezza del nostro territorio sono fortemente legate all’agricoltura e ai suoi prodotti”. Il traino del settore è rappresentato dal vino dove la qualità paga e raggiunge quota 97 milioni con un incremento di quasi il 24% rispetto al dato precedente. Bene anche prosciutti e altri insaccati, circa 11,5 milioni, che vedono la provincia di Pesaro Urbino primeggiare in regione (con il 78% del valore totale) e ben figurare nella Top20 delle province italiane. Sulle carni fresche, 9,6 milioni di valore regionale, il quarto migliore d’Italia dietro solo a Sardegna, Toscana e Lazio, è Macerata sul gradino più alto del podio marchigiano (3,3 milioni, 10° posto nazionale tra le province). Seguono Pesaro Urbino (2,7 milioni) e Ancona (circa 2 milioni). In questa particolare classifica della qualità certificata Ancona è la provincia più ricca con 53,7 milioni (quasi tutto wine) che precede Ascoli che ha oltre 22 milioni. La provincia ascolana è tuttavia, insieme a Fermo, quella che ha fatto registrare il maggior incremento di valore da un anno all’altro: + 32% per Ascoli, +31% per Fermo.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *