DIOCESI – In questi giorni così difficili per il nostro Paese c’è un’emergenza nell’emergenza ed è quella che riguarda il mondo dei fragili, di coloro che sono emarginati e di quanti vivono già in situazione di estrema povertà. Per conoscere qual è la situazione nel nostro particolare contesto abbiamo chiesto delle informazioni a Don Gianni Croci, Direttore della Caritas Diocesana.
Viste le ultime misure di sicurezza, come si sta muovendo la Caritas Diocesana in questi giorni?
Per evitare assembramenti i pasti non possono essere distribuiti nella mensa della Caritas come avviene normalmente, tuttavia la cucina della mensa continua ad essere aperta e prepara dei pasti da asporto. I pasti distribuiti sono all’incirca 40/50 al giorno. Per situazioni di urgenza rimaniamo reperibili attraverso il nostro centralino
Come si devono comportare gli ospiti fissi che continuano a beneficiare dell’aiuto della Caritas?
Gli ospiti nelle 3 Case di Accoglienza hanno avuto la raccomandazione di rimanere a casa. Solo coloro che lavorano possono uscire dalle case per raggiungere i posti di lavoro.
Le Caritas Parrocchiali sono al momento attive?
Nelle parrocchie arrivano disponibilità di giovani e adulti per eventuali servizi a domicilio, ma come di capisce ci vuole molta cautela. Le Caritas Parrocchiali sono chiuse, ma i parroci e il gruppo di volontari che ben conoscono le situazioni difficili intervengono in casi di necessità a seconda dei bisogni.
Con quale spirito sta vivendo oggi la Caritas?
Faccio mie le parole del Presidente della Caritas Italiana, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, e del Direttore, don Francesco Soddu: «Se la dimensione della Parola, quella dei Sacramenti e quella comunitaria subiscono inevitabili limitazioni, non può invece venire meno la dimensione della Carità di cui voi, in prima linea, siete i testimoni nelle e con le vostre comunità. L’auspicio è che con l’impegno e la testimonianza di tutti, all’interno delle comunità parrocchiali e diocesane, si riesca vivere una reale attenzione a chi è nel bisogno per essere semi e linfa di una carità evangelica che sa offrire stimoli preziosi e avviare percorsi di incontro e di condivisione, anche nel contesto attuale».