ROTELLA – Preoccupazione per il presente e per il futuro. Anche tra i borghi interni del piceno, nel territorio montano della nostra Diocesi, si sentono molto gli effetti dell’emergenza-Coronavirus. “Qui le persone sono preoccupate, ma tranquille. Nel senso che tutti stiamo rispettando le disposizioni impartite dal Governo e, complessivamente, la situazione rimane sotto controllo”. Sono parole di Giovanni Borraccini: sindaco di Rotella. Parole alle quali il primo cittadino aggiunta un’importante considerazione: “A mio avviso, i provvedimenti presi dallo Stato devono essere ulteriormente rafforzati. Penso al blocco totale della circolazione stradale: va impedito in tutto i modi al virus di propagarsi velocemente lungo il territorio nazionale. Il Piceno, secondo i dati ufficiali più recenti, regge ancora rispetto ad altre località e vorrei che la situazione rimanesse così. Ma sono convinto che, affinché ciò avvenga, siano indispensabili altre misure di contenimento, che auspico in maniera forte e decisa”.
Considerazioni simili arrivano da Montemonaco, dove la sindaca Francesca Grilli sottolinea: “Qui c’è preoccupazione, come dappertutto. Ma al momento non prevedo di dover emanare ordinanze che hanno preso altri miei colleghi, come ad esempio quelle per la chiusura dei parchi. Qui i residenti sono pochi e quei pochi che escono lo fanno o da soli, o comunque rispettando pienamente i limiti sulle distanze di sicurezza previsti dal Governo”. La sindaca rimarca di aver dato la possibilità ai dipendenti municipali di mettersi in ferie: “Soprattutto quelli che vengono a lavorare qui da altri territori, come quelli di Ascoli”. Anche Montemonaco ha istituto un servizio domiciliare per la consegna di farmaci e cibo: “Grazie alla Croce Rossa Italiana, Comitato dei Sibillini di Comunanza, possiamo garantire questo servizio a tutti i residenti” sottolinea la Grilli. Va ricordato che Montemonaco conta circa 500 anime.
“Siamo un po’ tutti in allerta – prosegue la sindaca -. Il nostro paese porta ancora addosso le ferite del terremoto. Ci stavamo pian piano riprendendo, questa tegola che ci è caduta in testa proprio non ci voleva. Ma, oltre alla situazione di oggi, a me preoccupa molto il domani. Questa comunità si regge sul turismo. Ma oggi le attività sono tutte ferme. Pasqua ormai è compromessa. Sono arrivate disdette da tanti turisti, soprattutto del Nord Europa. Con queste premesse mi domando: che estate ci aspetta? E’ una mia grande preoccupazione. Certo, ora dobbiamo pensare alla salute, che è il bene più importante, ma occorrerà presto trovare qualche soluzione per ridare fiato ad un economia locale che, come dicevo, risentiva già della precarietà causata dal terremoto ed ora è messa di nuovo duramente alla prova”.