DIOCESI – “In questi giorni ci sentiamo dire da tutti che occorre “restate a casa”, non è facile dirlo alle persone che quotidianamente vengono a prendere il pranzo in Caritas, tra loro infatti c’è anche chi non ha una casa”. Si apre con queste parole la lettera recapitata dalla Caritas Diocesana di San Benedetto del Tronto alla nostra redazione.
I responsabili della Caritas scrivono: “Le nostre strutture di accoglienza sono già piene, ma ci rendiamo conto che nell’estrema complessità della situazione attuale occorre trovare spazio ed energie per dare una risposta all’esigenza alloggiativa di coloro che, anche nella nostra città, non hanno una casa dove stare. Il governo demanda agli enti locali e alla protezione civile la ricerca di possibili soluzioni, che anche a seguito della pesante situazione sanitaria , non riescono a trovare dappertutto concretezza e uniformità. E’ urgente cercare risposte concrete, nella consapevolezza del valore prezioso di ciascuna persona e del fatto che, mai come ora, la salute di ciascuno garantisce la salute di tutti.
Come già sapete in Caritas tutti i servizi sono chiusi, eccetto la distribuzione dei pasti dalle 12.30 alle 13.00. Abbiamo anche la disponibilità di un gruppetto di persone per portare i pasti a casa.
Ci rendiamo conto però che in questo tempo difficile per tutti, alcune famiglie già in difficoltà, possono avere bisogno di materiale di prima necessità o di sostegno a livello economico, per questo motivo abbiamo pensato di mettere sul sito della Caritas diocesana (http://www.caritasbt.it/) e sulla pagina facebook (https://www.facebook.com/sbtcaritas/) un numero di cellulare da poter contattare per eventuali richieste urgenti.
Anche il poliambulatorio può essere contattato telefonicamente.
Ringraziamo di cuore le suore del Piccolo Fiore e gli ospiti delle casa di accoglienza che in questo momento stanno sostituendo i volontari in alcuni servizi.
Se in questo tempo abbiamo accettato le inevitabili limitazioni nelle attività di evangelizzazione e nella celebrazione dei sacramenti, il Signore ci aiuti a non far venir meno la dimensione della carità.
Giuseppe, l’uomo dei sogni, custode di Gesù e di sua Madre, ci sostenga nel prenderci cura di chi è più debole e scartato”.