SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Un momento di preghiera molto semplice, ma che vuol essere l’espressione della presenza della Chiesa e di tutti noi accanto ai familiari di tutti quei defunti che, ultimamente, a causa dell’emergenza Coronavirus, non hanno potuto avere un vero e proprio funerale». Con questo spirito, il vescovo diocesano, monsignor Carlo Bresciani, nel primo pomeriggio di venerdì 27 marzo ha varcato la soglia del civico cimitero sambenedettese.
Percorrendo in solitaria, a piedi – sotto la pioggia – la distanza che separa la sua residenza di piazza Sacconi dal camposanto, il vescovo è stato accolto da alcuni lavoratori della struttura comunale. Una struttura appositamente aperta per l’occasione visto che, lo ricordiamo, il sindaco Pasqualino Piunti ha ordinato la serrata dei cancelli per evitare ogni possibile situazione d’assembramento che possa contribuire alla propagazione del morbo.
Dopo un breve tragitto tra sepolture e loculi, il vescovo si è recato all’interno della cripta, a due passi dall’ingresso principale di via Conquiste. Lì – insieme a due soli lavoratori della struttura municipale e mantenendo pienamente i limiti sulle distanze di sicurezza imposti per legge – monsignor Bresciani ha pregato per la salvezza delle anime dei defunti e la consolazione di parenti, amici e conoscenti rimasti su questa terra.
«Signore – è stata l’invocazione del vescovo – ricordati dei defunti che hanno lasciato questo mondo senza il conforto dei parenti e degli amici. Non abbiamo potuto dar loro neanche un saluto con la Comunità Cristiana della Chiesa, nella quale Tu li hai accolti con il Battesimo. Te li vogliamo affidare, dona Tu il conforto che noi non abbiamo potuto dare. Consola Tu i parenti nel dolore. Ti affidiamo tutti i defunti a causa di questa pandemia, accoglili nella Tua misericordia, in quella vita che Tu ci hai dischiuso con la Tua morte e resurrezione. In questa Fede, noi rinnoviamo innanzi a Te il nostro Credo».
La preghiera è dunque proseguita con il “Credo”, toccando l’apice con la recita dell’Eterno Riposo e con la benedizione e l’aspersione dell’Acqua Santa che, simbolicamente, hanno interessato l’intero camposanto. Prima e dopo il rito, il vescovo si è brevemente intrattenuto con alcuni lavoratori del cimitero, ringraziandoli per l’impegno con cui stanno portando avanti i loro compiti, in questo periodo ancor più gravosi. A margine della cerimonia, il vescovo ha lanciato un messaggio a tutti i fedeli della Diocesi affinché continuino nella preghiera rivolta a Dio, per chiedere la fine di questa epidemia. «Preghiamo senza mai perdere la speranza», ha detto monsignor Bresciani.
Momenti di raccoglimento simili si sono tenuti praticamente in tutt’Italia, seguendo il solco tracciato dalla Conferenza episcopale italiana che considera questa iniziativa di preghiera un “Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana. «Un venerdì di Quaresima – spiega una nota della Cei – nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione». Nella nota, un riferimento all’immagine dei mezzi militari, a Bergamo, che trasportano le bare verso i forni crematori: «Rende in maniera plastica la drammaticità di quello che il Paese vive. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti».
Di qui, l’iniziativa di preghiera nei cimiteri da parte dei vescovi, che ricordano come «le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità». Tutti i giorni, infatti, i sacerdoti celebrano la Messa per «l’intero popolo di Dio, vivi e defunti». L’attesa dei vescovi italiani è per la fine dell’emergenza «quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli».