MARTINSICURO – Don Anselmo Fulgenzi è il vicario della Vicaria San Giacomo della Marca che comprende le parrocchie Regina Pacis di Centobuchi, Sacro Cuore di Centobuchi, San Cipriano di Colonnella, San Giovanni di Colonnella, Sacro Cuore di Martinsicuro, San Niccolò di Monteprandone, Cristo Re di Porto d’Ascoli, Sacra Famiglia di Porto d’Ascoli, San Giacomo della Marca di Porto d’Ascoli, SS.ma Annunziata di Porto d’Ascoli, Santa Maria Bambina e San Gabriele dell’Addolorata di Villa Rosa e Madre Teresa di Calcutta. Gli abbiamo chiesto come stanno vivendo l’emergenza coronavirus le varie parrocchie della sua vicaria.
Come stanno vivendo spiritualmente i fedeli questo momento?
Non ci sono contatti diretti con le persone, se non per questioni veramente urgenti e questo è un bene nel senso che responsabilmente i fedeli rimangono a casa e osservano quelle che sono le direttive statali. Le chiese sono aperte tutti i giorni e ogni tanto qualcuno si affaccia per una preghiera silenziosa, evitando sempre assembramenti.
Hai parlato di questioni urgenti. Di cosa si tratta?
Faccio riferimento soprattutto alla benedizione delle salme. In questi giorni ci ha abbandonato una decina di persone. Anche in questo caso si tratta di riti estremamente semplici ai quali possono partecipare solo parenti stretti. Anche accompagnare una persona al cimitero in questi giorni è qualcosa di veramente particolare, poiché l’accesso è limitato solo per le sepolture. Proprio il primo aprile ho accompagnato una persona della mia parrocchia che è venuta a mancare ed è stata sepolta nel cimitero di Ascoli. Erano presenti cinque familiari e solo una figlia è potuta entrare nel cimitero, poi a forza di insistere è entrata anche l’altra figlia. Ovviamente tutte le attività pastorali che si svolgono nelle parrocchie sono bloccate, come anche la celebrazione dei sacramenti. Siamo in quaresima e quindi non si celebrano né matrimoni, né battesimi. Le prime comunioni e le cresime saranno rimandate a partire da settembre.
Per quanto riguarda le necessità materiali come vi siete organizzati?
Le Caritas parrocchiali di Martinsicuro e Villa Rosa consegnano i pacchi alimentari ogni 12 giorni. Stiamo aspettando il contributo da parte del Comune per l’acquisto di altri viveri.
Si avvicina la Settimana Santa. Come si è organizzata la vostra vicaria?
Come sappiamo tutti, non potremo celebrare i riti della Settimana Santa insieme ai nostri fedeli. Pertanto i parroci della vicaria hanno fatto da ponte fra le famiglie e il Vescovo, facendo giungere loro tutti i suggerimenti che Mons. Bresciani ha indicato per vivere la Settimana Santa. Le nostre parrocchie li hanno rielaborati e creato un bellissimo sussidio arrivato a tutti i parrocchiani attraverso la tecnologia che in questo momento ci dà una grande mano. In questi sussidi si trovano spunti di riflessione, preghiere, segni e gesti da vivere in casa insieme ai propri familiari. Per quanto riguarda noi sacerdoti, vivremo nelle nostre parrocchie le celebrazioni e credo che sarà per ognuno di noi qualcosa che rimarrà indelebile, come tante altre cose che stanno accadendo in questi giorni.
Come stai vivendo personalmente questo momento?
In questo periodo ho avuto più tempo per la riflessione personale, per la meditazione e per la lettura. È un momento nel quale ognuno di noi può fare un lavoro su sé stesso e sulla propria interiorità. Nella vita di un prete è centrale la celebrazione eucaristica che in questi giorni abbiamo vissuto in modo diverso a causa dell’assenza dei fedeli. Celebro la Santa Messa alle 19.00 insieme al don Silvio e al diacono Francesco con la chiesa vuota, ho tanti anni di Messa alle spalle e una cosa del genere non si era mai verificata. Certo, mi dispiace non avere i fedeli davanti a me, ma li porto nel mio cuore e li vedo attraverso la mente. Forse il silenzio in cui siamo immersi mi ha fatto maggiormente concentrare su Colui che si rende nel pane e nel vino consacrati.