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La Chiesa universale si è posta al fianco di tutta l’umanità sofferente

Di Fernando Ciarrocchi

Lo scorso 27 marzo alle ore 18,00 la maggior parte degli italiani e dei cittadini del pianeta hanno seguito in mondovisione la commovente e toccante cerimonia presieduta da Sua Santità Papa Francesco per l’ottenimento plenaria.

Toccante e fortemente significativa lo è stata nella sua totalità. Tutti ricordiamo l’immagine del Santo Padre mentre da solo si è avvicinava verso l’altare in una piazza S. Pietro dominata da un assordante e spettrale silenzio.

Le sue parole illuminate e lungimiranti hanno mirabilmente descritto il tragico momento storico che stiamo vivendo.

E’ stata davvero esplicita ed eloquente l’analogia che il Santo Padre ha richiamato quando ha citato l’episodio del Vangelo in cui si narra il navigare di una barca in balia di una tremenda tempesta con Gesù Cristo seduto a poppa: tutto ciò per comunicare al mondo che il nostro Padre Celeste non ci abbandona mai anzi è ancora più vicino in periodi difficili come questo.

In questo modo la Chiesa universale si è posta al fianco di tutta l’umanità sofferente che suo malgrado è sottoposta al flagello di un tremendo nemico invisibile che falcidia migliaia e migliaia di vite umane.

Sua Santità Papa Francesco ha implorato la protezione di Nostro Signore per ogni cittadino del mondo in questo momento difficilissimo.

Lo ha fatto con il gesto più forte e solenne a disposizione della Chiesa: impartendo la solenne Benedizione eucaristica “Urbi et Orbi” dal sagrato di Piazza S. Pietro e compiendo il segno di croce con l’ostensorio in cui è presente Nostro Signore Gesù Cristo,

Questo è un gesto forte che la Chiesa universale compie nella persona del Vicario di Cristo quando l’umanità intera è in preda a flutti tempestosi e violenti che possiamo identificare negli eventi più terribili quali: guerre mondiali, pestilenze e carestie.

A sottolineare il valore e il significato straordinario di questo gesto, appunto straordinario nel vero senso del termine, è stato anche il suono delle sirene delle auto delle forze dell’ordine che erano presenti ai bordi della piazza in segno di stima, affetto e condivisione.