Al 31 gennaio 2019 c’erano 1.040.484 detenuti nelle 50 amministrazioni carcerarie (su 52) degli Stati membri del Consiglio d’Europa, il che significa 106 detenuti per 100.000 abitanti. I dati sono stati diffusi oggi dal Consiglio d’Europa, che ogni anno rende pubbliche le statistiche penali annuali (Space I). Nel contesto dell’attuale pandemia, il segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, ha invitato “le amministrazioni penitenziarie e tutte le autorità competenti a sforzarsi di ricorrere a pene alternative alla privazione della libertà, in particolare in situazioni di sovraffollamento, e ad adottare tutte le misure possibili per proteggere sia la popolazione carceraria che il personale carcerario”. L’allarme è particolarmente alto per alcuni Paesi in cui il sovraffollamento è alto (secondo il parametro di 100 detenuti per 100 posti): Turchia (123), Belgio (121), Italia (119), Francia (117), Ungheria (115), Romania (113), Malta (107), Grecia (107), Austria (106) e Serbia (106). Un altro dato diffuso riguarda i Paesi con i più alti tassi di detenzione: in testa alla classifica la Russia (386 detenuti per 100.000 abitanti), la Turchia (329), la Georgia (270), la Lituania (232), l’Azerbaigian (218) e la Repubblica ceca (203). I tassi di detenzione più bassi si registrano invece in Islanda (40), Finlandia (50), Paesi Bassi (56), Svezia (60), Norvegia (61), Bosnia-Erzegovina (66).
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