MONTEPRANDONE – «Abbiamo distribuito viveri ad una novantina di famiglie, il doppio di quelle che seguiamo normalmente». Con queste parole, Don Gian Luca Pelliccioni dà il senso dell’azione messa in campo nel pomeriggio dell’8 aprile dai volontari Caritas dell’Unità Pastorale “Regina Pacis – Sacro Cuore di Centobuchi“. L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus si fa di giorno in giorno anche emergenza economica e sociale. Il “congelamento” del lavoro di tante persone sta portando ad una crescita esponenziale delle situazioni di bisogno. «Purtroppo andremo verso un peggioramenti nei prossimi giorni – sottolinea il sacerdote – ci stiamo già attrezzando per ulteriori iniziative».
Le vedremo più avanti. Intanto, come segno di fine Quaresima, è stato organizzato questo pomeriggio di assistenza concreta, nel corso del quale sono state distribuite anche delle mascherine: molto importanti ma, spesso, vendute a prezzi troppo salati per le tasche dei più poveri. «Abbiamo intercettato un bisogno, ma non è stata una semplice elargizione, bensì un momento di condivisione e compassione. Sono venuti in tanti a prendere; ma molti altri sono venuti anche a dare. Tutto questo mi ha davvero commosso, il territorio di Centobuchi ha risposto alla grande» rimarca ancora Don Gian Luca.
Come l’episodio dell’Obolo della vedova, anche persone meno abbienti hanno voluto offrire qualche genere di prima necessità per aiutare chi sta vivendo una criticità arrivata come fulmine a ciel sereno. Il parroco Pelliccioni spiega l’accaduto rispolverando un proverbio di antica saggezza popolare: “In casa dei poveretti non mancano mai i tozzetti”.
Ma, come detto, i volontari non si sono limitati a smistare i vari pacchi: «Anche chi è in difficoltà va riconosciuta come persona – dice ancora Don Gian Luca – con una parola buona, un interessamento sulla situazione familiare. Questo noi l’abbiamo fatto, il contatto umano è un elemento imprescindibile». Per la serie: “Non di solo pane vivrà l’uomo”.
«Certo – prosegue – ci sono state persone che non sono potute venire da noi, per paura del contagio o anche per pudore. Per questo abbiamo svolto delle consegne anche a domicilio, cercando di avere quanta più discrezione possibile».
Grazie alle donazioni in denaro, inoltre, la Caritas locale realizza anche dei buoni-spesa spendibili per altri generi alimentari. «Penso soprattutto alla carne. I bambini hanno bisogno di mangiarla», sottolinea Don Gian Luca ringraziando il sindaco Sergio Loggi e tutta la macchina del Comune di Monteprandone (come il Corpo di polizia municipale) che stanno facilitando l’azione benefica dei volontari Caritas.
Un azione che proseguirà ancora. Continueranno le raccolte alimentari fino al giorno di Pasqua, nei due scatoloni all’ingresso delle chiese. Chi volesse, invece, fare delle donazioni in denaro può fare un bonifico indicando la causale “Emergenza Covid” sul conto della Parrocchia Regina Pacis IT56C0847469572000000011245.
Due nuovi appuntamenti per la consegna di viveri sono già stati fissati: giovedì 16 aprile, presso il salone della Regina Pacis, lunedì 20 aprile presso quello del Sacro Cuore. Sempre dalle ore 16 alle 18.