COLONNELLA – Lo scorso 11 Marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il virus Covid-19 pandemia, riconoscendone la larga diffusione in tutto il mondo. Dopo aver ascoltato cosa avviene in Germania attraverso l’esperienza del Dott. Alessandro Falgiatore, leggi l’articolo: Dott. Falgiatore: “Nella vita la cosa più importante sono gli affetti”

Oggi sentiremo una voce dall’Inghilterra, quella della Dott.ssa Federica Franco, colonnellese di origine, che ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia ad Ancona nel 2005. Durante la Specializzazione in Anestesia e Rianimazione presso gli Ospedali Riuniti di Ancona-Torrette, per un anno si è trasferita a Londra per lavorare in un laboratorio di ricerca e in una rianimazione alla UCLH. Terminata l’esperienza e conseguita la specializzazione, dal 2009 ha iniziato a lavorare come clinical Fellow nei vari ospedali di Londra sia in anestesia che nelle rianimazioni. Dal 2012 ha avuto il posto fisso da Consultant in due ospedali nel nord di Londra dove vive.

Com’è la situazione nel Regno Unito?
Sfortunatamente, nel Regno Unito la situazione al momento è piuttosto negativa, soprattutto perché il governo non ha adottato le misure preventive in tempo, nonostante ciò che stava accadendo nel nostro paese. La popolazione pensava che non fosse così male, ma ora le cose sono cambiate e anche qui le persone hanno paura. Siamo in blocco da venerdì 20 marzo. Le persone sono autorizzate a correre, andare in bicicletta, fare shopping e passeggiare con i membri della loro famiglia, ma c’è la regola dei 2 metri di distanza mentre si fa la fila e si paga nei negozi. La maggior parte dei negozi è chiusa, insieme a tutti i ristoranti e i pub. Nella mia zona (Barnet) abbiamo un’incidenza molto elevata di casi, ma è difficile dire quale sia il numero corretto, dato che non molte persone sono state sottoposte al tampone per Covid-19.

Come è cambiata la vita in reparto da quando è iniziata l’emergenza coronavirus?
Nelle ultime tre settimane la nostra vita professionale è diventata molto impegnata, stressante, spaventosa e soprattutto sconvolgente. Indossiamo le protezioni, ma ci sono giorni in cui le scorte stanno per esaurirsi, i colleghi più anziani sono spaventati e oberati di lavoro. Sono fortunata a far parte di una grande squadra e ci stiamo tutti aiutando a vicenda anche accettando turni lunghi e massacranti. La cosa più sconvolgente è vedere questi pazienti aggravarsi, quindi spaventati e persi, perché non possono vedere i nostri volti, noi non possiamo sorridere loro (poiché siamo tutti coperti); certamente proviamo a rassicurarli, anche quando sappiamo che le probabilità non sono a loro favore, ma è soprattutto la lontananza dai loro cari a rendere la loro condizione ancora più dolorosa: alcuni di loro sanno che non ce la faranno e, ciò nonostante, non possono vedere i loro parenti più cari per motivi di controllo dei contagi. Stiamo facendo davvero del nostro meglio per salvarli, come facciamo sempre, ma questo virus è così imprevedibile e non sempre vinciamo nonostante gli sforzi. Alcuni di loro sono molto giovani, il che rende il tutto ancora più sconvolgente. Io e i miei colleghi cerchiamo di rimanere positivi e andare avanti con uno sforzo ancora maggiore di prima, ma a volte, quando torniamo a casa, ci sentiamo stanchi e sconfitti. Io personalmente ho due bambini piccoli ed è difficile la vita a casa, perché mi sento in colpa a lasciarli per giorni, ma fortunatamente sono fantastici e comprensivi: adoro giocare e allenarmi con loro, quando siamo insieme e in questi giorni cuciniamo e mangiamo molto!

Come sta vivendo la lontananza da Colonnella e dai suoi cari?
Mi manca l’Italia, mi mancano i miei genitori, Tiziano e Tiziana, mio fratello Francesco che attualmente vive e lavora a Sidney, mi manca Colonnella e mi manca trascorrere del tempo con nonna Eva! Oggi sarei dovuta tornare per le vacanze Pasquali, trascorrere del tempo santo e di qualità con la mia famiglia e ora, l’idea di non sapere quando li vedrò tutti, mi rende triste. Mi mancano tutte le nostre tradizioni, il nostro cibo, il nostro riunirci per stare tutti insieme. Mi manca passeggiare per Colonnella, incontrare e parlare con persone che non vedo da anni, anche se, quando le incontro, mi comporto come se il tempo non fosse mai passato.

Che messaggio si sente di dare ai nostri lettori?
Prima di tutto voglio dire che in ogni situazione possiamo trovare qualcosa di positivo: per esempio, in questi giorni, quando sono a casa, noi non siamo così impegnati ad andare in giro, così posso trascorrere del tempo di qualità con i miei figli. Poi Londra in primavera, senza traffico e senza rumori, è fantastica! Io mi sveglio con gli uccellini che cantano nel mio giardino e questo mi fa venire in mente i suoni di casa mia in Italia. Infine sono sicura che tutto questo finirà presto e ci lascerà con una migliore prospettiva di vita e questo è bello! Ma soprattutto, non appena saremo in grado di volare di nuovo, prenoterò una lunga vacanza per l’Italia, così potrò rivedere tutti i miei cari!

After the photos, there is the English Version

 

Coronavirus in England: the experience of the Italian Doctor Federica Franco who lives and works in London

Last March 11, the World Health Organization declared the Covid-19 pandemic virus, recognizing its widespread diffusion all over the world. After listening to what happens in Germany through the experience of Dr. Alessandro Falgiatore.
today we will hear a voice from England, that of Dr. Federica Franco, from Colonnella, who graduated in Medicine and Surgery in Ancona in 2005. During the Specialization in Anesthesia and intensive care at the Ospedali Riuniti of Ancona-Torrette, for one year she moved to London to work in a research laboratory and in a reanimation at UCLH. After the experience and the specialization, he started working as a clinical Fellow in the various hospitals in London both in anesthesia and in the reanimations. Since 2012 she has had a permanent position as Consultant in two hospitals in the North of London where she lives.
Can You describe the situation in the United Kingdom?

Unfortunately, in the United Kingdom at the moment the situation is pretty bad, specially because the government did not adopt preventive measures on time, despite what was happening in our bea country. The population thought it was not as bad, but now things have changed and people are scared here as well. We are in lockdown from Friday the 20th of March. People here are allowed to go running, cycling, shopping and for a walk with the members of their family, but there is the 2 metres rule while queuing up and paying in the shops. Most of the shops are closed together with all restaurants and pubs. In my area (Barnet) we have a very high incidence of cases, but it is hard to say what’s the correct number as not many people have been swabbed for CoVid.

How has the situation changed in your work from the beginnning of the Coronavirus emergency ?
In the last three weeks our wirking life has became very busy, stressful, scary and mostly upsetting. We are wearing the protections but there are days were the supplies are running low, older colleagues are scared and overworked. I am lucky to be part of a great team and we are all helping each other, even with these long and stressful shift. The most upsetting thing is seeing these patients, people, coming in very sick, scared and lost as they cannot are our faces, we cannot smile at them (as we are all covered up), we try to reassure them even when we know the chances are not in their favour, but mostly these people cannot see their dearest relatives (for infection control reasons) and some of them know they will not make it. We are trying really hard to save most of them, as we always do, but this virus is so unpredictable and we don’t always win despite the efforts. Some of them are very young which makes the whole thing even more upsetting. My colleagues and I are all try to remain positive and carry on with even more effort than before, but sometimes, when we go home we feel tired and defeated. I have two young children and it is hard at home as I feel guilty leaving them for days, but they are being fantastic and understanding and I love playing and exercising with them when we are together..and we cook and eat a lot these days!!

Do You miss Colonnella and its inhabitants?
I miss Italy, I miss my parents, Tiziano and Tiziana, my brother Francesco who lives and works in Sidney, and I miss Colonnella and spending time with my grandmother Eva! Today I was meant to fly over for Easter, to spend some holy and quality time with my family and now, the idea of not knowing when I will see you all, makes me sad. I miss all our traditions, our food, our gathering all together. I miss walking through Colonnella and meet and talk to people I haven’t seen in years and behave as time has never passed.

What message do You want to give to our readers?
First of all I want to say that in every situation we can find some positive things: for example, in these days, when I’m at home, we are not busy going around, so I spend quality time with my kids. Then London in spring, with no traffic and no noises, is fantastic!! I wake up with the birds singing in my garden and reminds me of home.

Finally I am sure all of this will end soon and it will leave us with a better prospect of life and it’s beauty! But mostly, as soon as we will be able to fly again, I’ll book a long holiday to Italy, there so I can see you all!

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