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DIRETTA VIDEO Cupra Marittima, la festa in onore di San Basso al tempo del Coronavirus

Alle ore 18.00 trasmetteremo in diretta video la Santa Messa dalla Chiesa di San Basso

CUPRA MARITTIMA – Oggi, lunedi 13 aprile, si onora il santo patrono di Cupra Marittima, San Basso, nello specifico si festeggia la traslazione del corpo dalla Pieve al Castello di Marano.
La giornata ogni anno prevedeva un fitto programma sia civile che religioso. organizzato dal Comitato festeggiamenti San Basso, dalla Pro Loco e dal Comune di Cupra.
Quest’anno, per via delle restrizioni dovute al Coronavirus, la festa sarà più contenuta.

La comunità infatti, rispettando tutte le normative vigenti, ha deciso di onorare ugualmente il Santo Patrono, celebrando una Santa Messa alle ore 18.00 nella Chiesa di San Basso che sarà trasmessa in diretta televisiva da Vera TV (canale 79) e in streaming a partire dalle ore 18.00 da questa pagina, del giornale diocesano l’Ancora.

Anche se in maniera diversa, il parroco Don Armando Moriconi, ha voluto dare la possibilità alla città di Cupra, e a quanti si vorranno unire a questa celebrazione, di ritrovarsi intorno a San Basso, riscoprendo la propria storia, le radici religiose e culturali. Un popolo infatti non può vivere senza l’amore per le proprie radici.

Va ricordato come siano tre i momenti dell’anno in cui Cupra celebra il suo martire: l’anniversario del martirio (5 dicembre), la ricorrenza del rinvenimento del corpo nella cripta della chiesa alla Civita (storicamente 1 luglio, attualmente i festeggiamenti si svolgono ad agosto) ed il Lunedì di Pasqua, che celebra la traslazione del corpo del Martire dalla Civita a Marano. La prima ricorrenza, data la stagione, ha avuto sempre carattere puramente religioso. La seconda, oltre al martirio, ricordava anche la volontà dei cuprensi di rimanere in possesso del corpo del loro Santo, contro i tentativi di asportazione da parte dei marinai nizzardi, veneziani e termolesi. In passato, questa seconda ricorrenza aveva notevole solennità: gli agricoltori offrivano i frutti del lavoro dei campi con manifestazioni folkloristiche (Covi di S. Basso) mentre le donne recavano in testa artistici canestri pieni di frutta. Nel XVI secolo, i giovani organizzavano anche una grande fiaccolata. Mentre i festeggiamenti del Lunedì di Pasqua, si ebbero a fasi alterne. Solo dai primi del Novecento s’iniziò a celebrare con continuità tale ricorrenza. In particolare, dal 1961 vennero ripresi con vigore, per volontà del parroco Don Gerardo Di Girolami e di un gruppo di persone, particolarmente legate alla venerazione di S. Basso.

San Basso nacque a Nizza verso la fine del secondo secolo d.C., venne eletto primo Vescovo della sua città natale intorno al 230 e fino al 244 governò la comunità cristiana di Nizza con grande merito e devozione. Con l’ascesa al trono dell’imperatore Decio che volle ricondurre in auge le antiche tradizioni romane, giudicando politicamente pericoloso il Cristianesimo, il Vescovo Basso prese a nascondersi per sfuggire alle persecuzioni me per evitare pericoli alle famiglie cristiane che lo ospitavano, decise di costituirsi alle autorità romane. Venne interrogato, minacciato, imprigionato e duramente torturato, ed infine per la sua tenace resistenza fu condannato a morte e il metodo con cui venne martirizzato risulta unico per la sua crudeltà: due lunghi chiodi, usati nel porto di Nizza, per costruire navi, lo trafissero attraversandolo dai piedi fino al capo. Era il 5 Dicembre 250.

Secondo la tradizione il corpo di San Basso fu portato a Cupra per mare agli inizi del VI secolo. Perche proprio a Cupra? Non sembrerebbe da escludersi, che in quel periodo commercianti nizzardi si siano stabiliti, come profughi, nei pressi del famoso porto della Cupra romana e l’abbiano portato con loro. Il corpo del Santo oggi è conservato in un urna di marmo rosso di Verona sotto l’altare maggiore della chiesa a lui dedicata a Cupra. Risulta privo del braccio e dell’avambraccio destro. Il braccio venne inviato quale reliquia nel 1750 ai nizzardi, poiché richiesta dal loro Vescovo, e attualmente è conservato in un urna d’argento nella Cattedrale di Nizza.