A.M.B. – Avvenire
Guardare a Oriente, in particolare alla Cina, finora è stato utile per capire quello che sarebbe successo anche da noi. E se gli effetti del lungo (e rigidissimo, con tutti i trasporti bloccati) lockdown cinese ci hanno incoraggiato, fa scattare il campanello d’allarme la notizia che in Cina i casi di Covid-19 riprendono a risalire. Dopo 5 settimane di discesa, fino a sfiorare l’agognato “zero casi”, si registrano 108 contagi nell’ultimo giorno. Di questi, 98 sono importati. La frontiera sotto accusa è quella nordorientale con la Russia, nella provincia di Heilongjiang. A far rientrare il virus non sarebbero cittadini stranieri bensì cinesi rientrati a casa.
Nel giorno in cui i contagi nel mondo salgono a 1,85 milioni, il triste primato di casi e di vittime resta agli Stati Uniti, con 22.109 decessi (poco più che in Italia) e 557.590 casi accertati. Sono dati della Johns Hopkins University. In Europa i morti di Covid-19 sono oltre 75mila.
E se la Spagna comincia, tra oggi e domani, ad allentare il blocco alle attività non essenziali, in Germania si parla di riaprire le scuole. In Danimarca, dopo settimane di chiusura, si preparano a riaprire asili e scuole elementari, in due scaglioni: in 52 municipalità, fra cui Copenaghen, da mercoledì 15, e in altre 46 da lunedì 20. Lo scaglionamento dipende dai tempi richiesti per la messa a norma, secondo le misure di sicurezza previste.
Usa, morto un marinaio della portaerei. Altri 600 contagiati
Un marinaio della portaerei americana USS Theodore Roosevelt è morto a causa del coronavirus, riferisce la Marina Usa. Il militare era stato ricoverato in terapia intensiva sull’isola di Guam la scorsa settimana. Era tra i circa 600 membri dell’equipaggio risultati positivi al tampone. La portaerei è finita al centro delle polemiche dopo che il comandante, il capitano Brett Crozier, è stato sollevato dall’incarico pochi giorni dopo aver lanciato l’allarme per le decine di casi di Covid-19 registrati a bordo.
Un altro caso che fa discutere, negli Stati Uniti, è quello dei decessi nelle case di cura per anziani. A New York ci sono stati 1.880 morti su 96.000 persone ospiti delle strutture, ma finora non sono stati diffusi dati su specifici focolai per problemi di privacy. Sotto accusa i mancati test agli operatori.
Trump “litiga” con Fauci e con i media
Negli Usa l’epidemia sembra innervosire il presidente Donald Trump, candidato repubblicano per le presidenziali di novembre. Su Twitter se la prende con i media “faziosi”, che lo accusano di non avere agito prontamente per arginare la pandemia, e con Anthony Fauci, l’immunologo di fama mondiale che, con altri 5 medici e scienziati, compone la task force anti Covid-19 arruolata dalla Casa Bianca. Trump ha ritwittato un post che si concludeva con la frase “Timeto #FireFauci” (“È ora di licenziare Fauci”) di una repubblicana ex candidata al Congresso, Lorraine DeAnna. Il presidente, scrive il New York Times, ha già mostrato in privato irritazione verso Fauci, ma questo sarebbe il segnale più esplicito.”Fauci ora sta affermando che se Trump avesse ascoltato prima gli esperti medici, avrebbe potuto salvare più vite. Il 29 febbraio Fauci diceva alla gente che non c’era nulla di cui preoccuparsi e non rappresentava una minaccia per gli Stati Uniti in generale. Time to #Fire Fauci” si legge nel post. Ritwittandolo, Trump ha aggiunto: “Mi dispiace, notizie false, ho bandito la Cina molto prima che la gente parlasse”.
La Spagna prova a ripartire. Fra le critiche
Dopo solo due settimane di lockdown totale, la Spagna oggi prova a ripartire. Centinaia di migliaia di persone sono tornate al lavoro nelle regioni dove il lunedì di Pasqua non è una festività. E riaprono, sia pure fra rigidissime misure di igiene e sicurezza, alcune attività “non essenziali”, come uffici, edilizia e industria. Una ripartenza contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come la Catalogna. Restano per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti e bar. In Spagna i decessi sono 17.489 e i casi 169.496, con 87.280 contagi attivi. Il numero di nuove infezioni, 624, è superiore a quello registrato domenica, ma nella media dell’ultima settimana.
Germania, quasi 130mila casi. Ma i guariti sono oltre metà
La Germania ha più persone guarite che ancora ammalate. E si valuta la riapertura delle scuole entro qualche settimana, scrive Der Spiegel. Il governo di Angela Merkel subordina comunque la decisione al parere degli scienziati. Nell’ultimo giorno i test positivi sono stati 2.537, portando il totale a 127.854. Oltre il 50% risulta già guarito. In Spagna il tasso di guarigione è al momento del 37%, in Italia del 22%, in Francia del 21% e in Gran Bretagna dello 0,3%. La Germania, ricorda Bbc, ha un tasso di letalità più basso rispetto a Spagna, Italia, Francia e Regno Unito, anche perché effettua più tamponi, e quindi i suoi numeri includono i casi leggeri.
Francia verso la proroga delle chiusure fino a metà maggio
Lockdown in Francia almeno fino al 10 e, forse addirittura a fine maggio. Mentre il Paese, pur con timidi segnali di miglioramento, si prepara alla ripartenza. Stasera – alle 20.02 per dare spazio all’applauso della nazione a tutto il personale sanitario – il presidente Emmanuel Macron farà un discorso al Paese che dovrà dosare le speranze di un ritorno alla normalità con il messaggio che non è ancora il caso di abbassare la guardia. L’Eliseo non ha voluto commentare le indiscrezioni del Journal du Dimanche di ieri secondo cui il confinamento potrebbe continuare fino alla fine di maggio con la riapertura delle scuole rinviata a settembre.
Sudamerica, in Ecuador rimossi 800 cadaveri da abitazioni
La polizia dell’Ecuador, nelle ultime tre settimane, ha rimosso quasi 800 cadaveri da abitazioni private a Guayaquil, epicentro dell’epidemia nel Paese, dopo che la pandemia ha sovraccaricato ospedali e servizi funebri. La task force di polizia e militari, creata dal governo per gestire la crisi, ha recuperato 771 corpi da abitazioni e 631 da ospedali. E’ stata la stessa task force a occuparsi della sepoltura.
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