RIPATRANSONE – “Senza concorso di fedeli”. Questa è stata l’espressione che ha caratterizzato la Quaresima ma, soprattutto, la Pasqua di questo 2020 all’epoca del Covid – 19. Un’espressione che ha determinato un vero “stravolgimento” dei riti della Settimana Santa e del Triduo Pasquale e che è culminato nelle varie Celebrazioni del Giorno di Pasqua svoltesi, appunto, senza concorso di fedeli.
Se è vero che le nostre Chiese sono sostanzialmente vuote in queste settimane di lockdown, salvo pochi partecipanti che hanno assicurato un minimo di servizio liturgico, è anche vero che il “concorso dei fedeli” nelle Celebrazioni c’è stato seppur mediato dai mass media e dai social network che hanno permesso a tanti di poter partecipare ugualmente, anche se con le varie difficoltà e mancanze del caso, ai riti presieduti da Papa Francesco, dal nostro Vescovo Carlo e dai vari Parroci delle nostre Parrocchie.
È stato, sostanzialmente, questo il senso delle parole di ringraziamento rivolte da Don Luis Sandoval, Parroco della Parrocchia “Madonna di Fatima”, al termine della Celebrazione della Domenica di Pasqua in Valtesino verso i parrocchiani che hanno assicurato la trasmissione via Facebook delle Celebrazioni Pasquali e Quaresimali, verso coloro che hanno servito durante le Celebrazioni, verso coloro che hanno addobbato la Chiesa per la Pasqua portando e sistemando i fiori in Parrocchia, verso coloro che non si sono dimenticati degli altri continuando la tradizione della Settimana della Condivisione, consolidata in Parrocchia già da qualche anno e che ogni prima settimana del Mese invita i Parrocchiani a condividere beni di prima necessità con coloro che si trovano nel bisogno.
Insomma, Don Luis ha voluto ringraziare tutti coloro che con i loro vari gesti hanno permesso di continuare a vivere, nonostante il corona virus, lo spirito comunitario della Parrocchia che, altrimenti, rischiava di sfaldarsi molto facilmente e che invece è stato comunque “coltivato” anche grazie all’aiuto dei social.
Nell’omelia pronunciata nel corso della Messa, il sacerdote aveva già messo in evidenza l’importanza dell’incontro tra le persone perché non possiamo far Pasqua senza pensare agli altri. Egli ha sottolineato come incontrare il Signore è l’esperienza della Resurrezione. Solo l’incontro con il Signore ci fa davvero cambiare la nostra vita, la nostra storia, tutto quello che siamo. E l’emergenza corona virus di queste settimane ci ha consentito di vivere questa Pasqua in un modo nuovo, forse più genuino: stando in famiglia, avendo cura di noi stessi e degli altri senza tutte le corse e gli impegni che hanno caratterizzato le nostre vite prima dell’emergenza.
Don Luis ha sottolineato, infatti, come “Non possiamo fare esperienza del Risorto con la pietra che chiude l’ingresso. Siamo rinchiusi a casa ma non siamo schiavi di nessuno, non abbiamo perso la libertà del nostro spirito e dobbiamo essere gioiosi di poter vivere la Pasqua con i nostri. Il poter vivere con i nostri familiari questa Pasqua ci consente di godere della loro presenza e di imparare la vita da loro e con loro. Non sempre questo è facile, anzi può essere un problema a volte, ma non c’è resurrezione senza croce, così come non possiamo isolare questo giorno santo da tutto il Triduo che abbiamo vissuto.
L’episodio dei discepoli che corrono al sepolcro, con Giovanni, il più giovane, che arriva prima di Pietro, più anziano, dimostra che corriamo molto nella nostra vita, ma non sempre corriamo per andare incontro al Signore. Un giovane può correre più veloce, ma non correrà mai con la sapienza di un anziano, non correrà mai con la bellezza dell’esperienza della vita. Ecco perché perdere i nostri anziani con questo corona virus è un disastro per la nostra umanità, perché perdiamo la bellezza della sapienza che forse ci siamo scordati di ascoltare quando ne abbiamo avuto l’occasione mentre erano con noi.
Il giovane arriva al sepolcro ma aspetta che arrivi l’altro per entrare così come i nostri giovani dovrebbero avere cura di aspettare il consiglio degli anziani. Non è che perché corri di più che arrivi meglio e più sicuro. È insieme che si può entrare nel sepolcro della vita, è insieme che si possono vincere le difficoltà, è insieme che possiamo ricostruire ciò che siamo.
Ecco la nostra esperienza: entrare e non vedere tutto chiaro. Vedere i segni della resurrezione, i teli appiattiti, un sudario che sta nel suo posto ma non trovare il corpo. La resurrezione del Signore è una cosa nuova per noi tutti. Ecco la novità della vita che il Signore vuole trasmetterci. La nostra fede non può rimanere chiusa nelle quattro mura della Chiesa ma deve intaccare la nostra vita, deve insegnarci a pensare al nostro Paese, ai nostri vicini, agli altri, e non possiamo far finta che tutto questo non esista”.
Don Luis ha concluso la sua omelia evidenziando che forse ciò che avviene in queste settimane è un invito del Signore per poter risorgere con Lui, per riprendere il nostro essere umani che forse nella corsa della nostra vita abbiamo perso. “Risorge il Signore”, ha detto Don Luis, “quando ogni sofferenza è sanata. Quanto abbiamo applaudito i Medici e gli Infermieri e quanto non ci siamo stancati di pregare per loro, e continueremo a farlo. Perché là dove si vince la sofferenza, là risorge il Signore. Risorgere con Cristo è trasmettere la compassione e la misericordia agli altri”.
Al termine della Celebrazione Don Luis, oltre ad esprimere gratitudine come detto in precedenza a coloro che hanno permesso in queste settimane di continuare a vivere lo spirito comunitario della Parrocchia, ha voluto ringraziare le Suore Teresiane di Ripatransone per la loro opera di carità in favore del territorio e tutti coloro che assicurano la vita della nostra Società in questo tempo: quanti lavorano nei Supermercati, nei negozi di generi alimentari, nei rifornimenti, nelle Banche e nelle Poste, quanti svolgono le pulizie negli Ospedali ed assistono i malati, quanti svolgono lavori spesso ritenuti umili ma che ora continuano ad operare perché ricomprese nelle attività essenziali della Società.
Don Luis, poi, ha espresso un ringraziamento anche alle Forze di Polizia che vigilano sulla nostra sicurezza e alle nostre Amministrazioni Locali e al Governo per la loro opera alla ricerca di soluzioni utili per il bene comune in questo tempo di crisi. Ed ha rivolto, infine, parole di gratitudine per i medici e per gli operatori sanitari per la loro opera in favore di chi soffre rivolgendo un ricordo commosso per quanti hanno perso la vita a causa di questo servizio.
La Comunità di Valtesino trasmetterà nuovamente la Messa in diretta via Facebook nel giorno di Mercoledì 15 Aprile, alle ore 19 e nel Giorno dell’Ottava di Pasqua, Domenica 19 Aprile, alle ore 11.
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