DIOCESI – Dal vino alla frutta, passando per i dolci. Fino a donazioni in denaro tramite bonifici bancari. In questi giorni, la Caritas Diocesana è un autentico catalizzatore di generosità. Col dilagare dell’emergenza-Coronavirus (emergenza sanitaria sempre più emergenza economica e sociale) si susseguono le donazioni di privati e aziende. Fortunatamente, nei momenti di difficoltà si accende ancora di più la fiammella dell’altruismo.
Per “addolcire” il pacco-viveri destinato alle famiglie in difficoltà, la nota azienda Loacker di Bolzano ha donato circa 1.300 confezioni di wafer ai gusti cioccolato, cocco e caffè. L’importante donazione è grazie all’interessamento dell’imprenditore grottammarese Guido Rosati.
«L’idea mi è venuta durante il Venerdì Santo – ci racconta -. Avendo buoni rapporti con l’azienda, mi sono sentito in dovere di verificare se c’era da disponibilità di una donazione. Ho trovato una pronta disponibilità, tant’è che, salvo ritardi nelle consegne da parte del corriere, il materiale sarà a disposizione della Caritas lunedì 20 aprile».
Questo l’inserisce in un filone della solidarietà che, come detto, in questo periodo fortunatamente è piuttosto prolifico.
«La Cantina di Cossignano di ha portato del vino, mentre il Comune di San Benedetto alcuni pacchi viveri – ci fa sapere Nedo Tiburtini: tesoriere dell’ente caritatevole diocesano -. Tramite la Caritas regionale abbiamo ottenuto 532 colombe pasquali, mentre dalla ditta Acciarri ci è arrivata della frutta. Al momento sono stati distribuiti 265 buoni-pasto da 50 euro e finora abbiamo avuto quasi 15mila euro di donazioni in denaro, da parte di privati».
Tornando all’opera di Rosati: lui è nel direttivo della sezione provinciale dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) e sta toccando con mano le difficoltà che, quotidianamente, il mondo del lavoro sta affrontando durante questa emergenza epocale. Per questo, conosce bene l’importanza della solidarietà. Un sostegno che non potrà esaurirsi come un fuoco di paglia. «Purtroppo penso che sentiremo a lungo gli effetti dell’emergenza-Coronavirus – preconizza Rosati -. Nella speranza che si trovi al più presto un vaccino, penso che ci trascineremo concretamente dietro gli effetti di questa crisi per almeno 2 anni». Con tanti posti di lavoro a rischio, la rete della solidarietà deve, dunque, essere più robusta che mai e ogni azione che serva per rafforzarla è quanto mai lodevole, nonché necessaria.
Infine comunichiamo che riparte anche il centro di ascolto della Caritas diocesana (tel. in locandina).
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