La scorsa notte sulla nave Alan Kurdi della Sea-Watch c’è stato un tentativo di suicidio, segnale preoccupante della crescente tensione a bordo dell’imbarcazione che ha salvato 146 migranti. La persona è stata evacuata dalla guardia costiera italiana. “Le istituzioni europee stanno ancora una volta negando la responsabilità di proteggere i diritti delle persone salvate al confine marittimo dell’Ue”, denuncia Sea-Watch sui social: “La vera Europa calpesta i diritti umani. La vera Europa lascia annegare consapevolmente le persone e i migranti salvati vengono lasciati in mare per giorni o riportati in Libia, dove sono esposti a gravi violazioni dei diritti umani”. Sea-Watch chiede che le 146 persone a bordo della Alan Kurdi e le 43 a bordo della “Aita Mari” di Salvamento Marítimo Humanitario siano immediatamente fatte sbarcare. “Se l’Ue e i governi non agiscono ora, la situazione peggiorerà ulteriormente, con possibili morti”, avverte.

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