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Teologia, don Albano: l’agire pastorale di Papa Francesco in continuità con i predecessori

Don Gerardo Albano – rettore del Seminario di Salerno e docente di ecclesiologia e teologia fondamentale presso l’Istituto teologico salernitano – è l’autore de “La Chiesa. Commento alla Lumen Gentium a partire dagli insegnamenti di Giovanni Paolo II” (Elledici). Come si evince dal titolo, l’autore si cimenta nell’impresa di proporre una ribattitura teologica degli 8 capitoli di Lumen Gentium, alla luce delle catechesi del mercoledì dal 1991 al 1997.

La recezione del Vaticano II operata da Wojtyla aiuta a comprendere pratiche, dinamismi e progetti della Chiesa cattolica fino al magistero di Francesco, che ha rilanciato come chiave ermeneutica la categoria della riforma. Francesco afferma, infatti, in Evangelii Gaudium: “Il Concilio Vaticano II ha presentato la conversione ecclesiale come l’apertura a una permanente riforma di sé per fedeltà a Gesù Cristo […] La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di ‘uscita’ e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia. Come diceva Giovanni Paolo II: ‘ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale’ (Eg 26s)”.

L’agire pastorale di Francesco è – secondo quanto emerge dal volume – la diretta conseguenza del dettato conciliare e della sua ricezione da parte dei suoi predecessori: Giovanni XXIII, Paolo VI, i due Giovanni Paolo.

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