RIPATRANSONE – Oggi, 25 aprile 2020, ricorre il 25° anniversario della morte di Don Pippo, su iniziativa dell’amico Giorgio Settimo, i suoi chierichetti, i suoi giovani di allora lo vogliono ricordare con qualche frase dal libro “Ricordiamo don Pippo” a cura di Alfredo Rossi, nella collana Storia e Arte nel Territorio Ripano, distribuito dalla Confraternita della Madonna di San Giovanni. Così si legge nella prefazione del prof. Alberto Pulcini:
”…..Don Pippo, il sacerdote ”in Aeternum” il professore d’italiano, di greco e di religione nelle scuole private e pubbliche, il dotto teologo che non tralasciava occasione per conversare appassionatamente di filosofia e di letteratura, il bravo curato che, con i suoi modi cordiali ha saputo guidare generazioni di giovani e che viveva per i suoi chierichetti, l’uomo dal sorriso affabile, che donava la sua saggezza, la sua cultura, la sua amicizia”.
Nella stessa pubblicazione l’ins. Alfredo Rossi ricorda che a don Pippo si deve la fondazione in Ripatransone della Società di San Vincenzo de’ Paoli e l’associazione studentesca “Giosuè Borsi “ nel 1940.
Venne chiamato da Padre Gemelli, rettore dell’Università Cattolica di Milano, a coprirvi il ruolo di assistente spirituale, ma dovette rinunciarvi seppure a malincuore, per non lasciare sole la vecchia madre, la zia e i suoi allievi.
Lo scoppio della guerra fu un trauma per lui: ben presto vide partire parecchi ex allievi e diversi di loro non sarebbero più tornati, come successe all’amico fraterno Don Augusto Camei, Don Pippo non li dimenticò mai.
Suo conforto fu la lettura del Vangelo e del “suo” Manzoni, inoltre fu animatore e direttore della “Peregrinatio Mariae”, quella indimenticabile manifestazione di fede mariana che si svolse nell’ambito territoriale della Diocesi di Ripatransone dal 12 settembre al 12 dicembre 1948.
La coerenza nell’essere Prete di don Pippo è stata magistralmente sottolineata dal Vescovo Chiaretti durante la messa esequiale: “don Pippo è stato prete in misura totale, sempre, dalla cima dei capelli alla punta dei piedi”.
Il 3 aprile 2005, festa dell’ottava di Pasqua, il Vescovo Gervaso Gestori, dopo la solenne messa pontificale ha benedetto nel Santuario della Madonna di San Giovanni una lapide voluta e realizzata dalla Confraternita Madonna di San Giovanni, per tramandare con tale tangibile segno la profonda gratitudine a chi – per 7 lustri – fu suo assistente ecclesiastico.
Così conclude l’insegnante Rossi:
Dalla celeste sede possa la sua Anima continuare a vegliare su coloro che lo ebbero Maestro e Padre Spirituale, su quanti usufruirono del suo alto insegnamento, lo aiutarono nel lavoro di apostolato, lo sostennero e curarono nell’infermità senile, su chi lo sentì vicino e gli volle bene.
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