DIOCESI – “L’Ufficio per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della nostra diocesi al nome del vescovo mons. Carlo Bresciani e tutta la comunità diocesana vuole mandare un saluto fraterno di auguri di inizio del mese sacro del Ramadan (23 aprile – 23 maggio 2020) a tutti i musulmani che abitano nel nostro territorio”.
Si apre con queste parole la lettera che Don Vincent C. Ifeme, direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo della diocesi di San Benedetto del Tronto- Ripatransone – Montalto, rivolge a tutti i mussulmani che vivono nella diocesi.
Don Vincent scrive: “Questo saluto li raggiunge nel pieno tempo d’emergenza per la pandemia di Covid-19 che costringe anche le comunità religiose a rivedere tradizioni e riti alla luce delle misure di distanziamento sociale imposte dai governi per il bene comune.
Facciamo anche nostro e riportiamo il saluto ufficiale nel messaggio che mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione CEI: l’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e Dialogo Interreligioso (UNEDI), ha inviato ai musulmani che vivono nel nostro Paese per l’inizio, questa sera, del Ramadan: “Cari fratelli e sorelle delle comunità musulmane, vorrei esprimervi il mio augurio e la mia vicinanza in questo mese di Ramadan, sacro alla fede islamica. In questo momento difficile, voi esprimete la sottomissione al Dio Onnipotente e Misericordioso attraverso questo tempo di digiuno e di preghiera.
Affidiamo al Dio Altissimo e Onnipotente i malati di questa pandemia, coloro che li assistono, gli anziani che sono i più colpiti, le famiglie in difficoltà e i poveri che ancora di più sentono la mancanza del necessario per vivere. Che questo Ramadan sia per le vostre comunità anche un segno di condivisione con chi soffre e non ha il necessario, perché la doverosa Zakaat al Fitr, a cui già le vostre comunità sono tenute, diventi davvero universale e quotidiana, come hanno dichiarato recentemente alcuni importanti esponenti del mondo islamico mondiale in relazione al coronavirus. Vi auguro pertanto in questo mese sacro che le vostre comunità possano sempre manifestare nel nostro Paese il desiderio di pace e l’impegno per la convivenza, contrastando ogni genere di violenza e di divisione. Ramadan karim! In una stagione in cui siamo tutti provati dal male che affligge il mondo a causa del Covid-19 e che ha travalicato ogni confine le religioni, pur nella loro diversità innegabile, possono esprimere la necessità di ritrovare quell’armonia e quel seme di pace che ci uniscono, facendoci riconoscere tutti creati da Dio, tutti appartenenti all’unica famiglia umana”
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