Marco Guerra – Città del Vaticano da vaticannews

I separatisti del Sud dello Yemen hanno rotto oggi l’accordo di pace con il governo internazionalmente riconosciuto, rivendicando il controllo esclusivo della città di Aden con la minaccia di riprendere i combattimenti.

Rivendicato il controllo di Aden

In una dichiarazione, il Consiglio di transizione del Sud, che è sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha affermato che avrebbe “autogovernato” la principale città portuale meridionale e altre province del Sud. I separatisti hanno accusato il governo dello Yemen, che gode dell’appoggio dell’Arabia Saudita, di corruzione e cattiva gestione.

Aumentano tensioni

Allo stesso tempo però le autorità di cinque province meridionali dello Yemen hanno respinto la richiesta di “autogoverno” del un gruppo separatista, aumentando ulteriormente le tensioni tra gli alleati della coalizione araba, a guida Saudita, che combatte i ribelli sciiti houti sostenuti dall’Iran.

Rotto l’accordo

Appena due giorni fa l’Arabia Saudita aveva prolungato di un altro mese la tregua unilaterale in Yemen nell’ambito degli sforzi per contenere la pandemia di Covid-19. I separatisti avevano raggiunto un accordo, dopo un conflitto con le forze di governo in atto dal 2014. La rottura mina ora la stabilità dell’esecutivo in guerra con i ribelli huthi.

Yemen

Gli stessi huthi intanto proseguono i combattimenti nel Paese che sta già affrontando quello che l’Onu ha definito il peggior disastro umanitario del mondo. L’iniziativa dei separatisti rischia quindi di aggravare la crisi, in piena pandemia coronavirus. Finora lo Yemen ha dichiarato un solo caso, ma, nell’impossibilità di effettuare alcun controllo approfondito, si teme che i contagi possano essere molti di più.

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