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Coronavirus Covid-19: card. Comastri, “nel dilagare di questa pandemia stiamo riscoprendo le cose essenziali della vita”

“Nel dilagare di questa pandemia, stiamo riscoprendo le cose essenziali della vita”. Lo ha detto il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, al termine del Regina Coeli trasmesso in diretta streaming dalla basilica di San Pietro, insieme alla recita del Rosario. “Siamo incantati di fronte a questa scena”, il commento al primo Mistero della gioia, che ci presenta l’Annunciazione. Il secondo mistero gaudioso ci porta nella casa di Nazaret: “Maria è pronta per uscire, per mettersi in viaggio e andare da Elisabetta. Va per servire”. “Quante volte, anche oggi, Maria esce dalla casa del cielo, ed esce per soccorrere, soprattutto per soccorre la debolezza della nostra fede”, ha esclamato il cardinale: “Quanto abbiamo bisogno di cambiare il cuore!”. Il terzo Mistero della Gioia ci porta a Betlemme: “Gesù nasce in una povera grotta e Maria depone il bambino in una mangiatoia e lo abbraccia con la sua fede, con la sua umiltà, con la sua debolezza”. “Il messaggio di Betlemme è chiaro”, ha commentato Comastri: “Quando c’è Dio anche una stalla diventa una regia, quando non c’è Dio anche una regia diventa una stalla”. Il quarto mistero gaudioso ci fa contemplare Maria e Gesù che, obbedendo alla legge del Signore, portano il bambino Gesù al tempio di Gerusalemme. “Com’è bella la scena di una famiglia così felice, così serena, così abbandonata nelle mani di Dio!”, il commento del cardinale: “Potesse essere così in tante altre famiglie. Poi Comastri ha raccontato di aver imparato le parole pronunciate da Giovanni XXIII nel suo primo Angelus “dalla viva voce della mia mamma”: “Eravamo poveri, ma la mia casa era piena di Dio. Com’era bella la mia casa! Si potesse ripetere in tante altre case”. “Quanta gente ha bisogno di trovare Gesù!”, il commento al quinto Mistero della Gioia, che ci presenta Maria e Giuseppe che cercano Gesù tra le strade di Gerusalemme e poi lo ritrovano con una gioia immensa. Infine, la citazione di Pier Paolo Pasolini, che prima di morire tragicamente, il 2 novembre 1975 ad Ostia, aveva scritto: “Dio è il giudice, io sono il reo: non voglio il suo perdono”. E ancora: “C’è un vuoto dentro di me: mi manca qualche cosa, e mi sento volgare in questa mancanza. Mi manca Cristo”. “Preghiamo perché tanti trovino Gesù”, l’invocazione finale: “Gli uomini, allontanandosi dal Vangelo, hanno trovato soltanto desolazione e morte”.

 

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