(Londra) Sono dati ufficiali quelli appena pubblicati dall’istituto statistico britannico (Office for National Statistics) che contraddicono le dichiarazioni di Boris Johnson, il quale ha definito sconfitto il virus. I dati dimostrano che la prima linea della battaglia britannica contro Covid-19 si è spostata dagli ospedali, dove ormai sono molti i letti vuoti, alle case di riposo dove, nelle ultime due settimane, i morti sono aumentati in modo molto significativo. Anche oltre il 70%, secondo il quotidiano “Guardian”. L’Ons conferma oggi – grazie anche ai primi dati incorporati della “Care Quality Commission”, l’ente regolatore del settore – che i decessi negli istituti per anziani, in Inghilterra e Galles, hanno raggiunto un numero record. Duemila morti di Covid-19 nella settimana che è terminata il 17 aprile – occorrono undici giorni prima che il certificato arrivi all’ Office for National Statistics –, il doppio rispetto ai sette giorni precedenti. Le proiezioni per la settimana successiva segnalano che il dato è salito ancora. Un aumento vertiginoso che si riflette nella statistica generali dei decessi che hanno superato i 22mila, sempre nella settimana che è finita il 17 aprile, il doppio della cifra per questo periodo dell’anno e il dato più alto dal 1993, quando si è cominciato a raccogliere questa statistica. “Un picco che sembra essere stato raggiunto e che segna l’inizio di una discesa”, hanno affermato fonti del governo: senza parlare dei decessi nelle case di riposo, in rapido aumento.
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