Stanno ricominciando a celebrare pubblicamente la messa i cattolici tedeschi.
Ogni diocesi si muove in modo autonomo sulle date: c’è chi ha ripreso già il 20 aprile (diocesi di Dresda, una parte della diocesi di Görlitz) o il 25 aprile (Erfurt), chi il 1° maggio (Colonia, Munster, Aquisgrana, Essen), chi domenica 3 maggio (Treviri) o ieri, 4 maggio (Asburgo, Berlino, Eichstätt, Fulda, Magonza, Monaco, Rottenburg-Stuttgart; nelle foto, immagini di una celebrazione della diocesi di Monaco). Alcune diocesi cominceranno a celebrare dal 9 o 10 maggio (Bamberga, Friburgo, forse Amburgo); in alcune non ci sono ancora date definite per la ripresa (Hildesheim, Magdeburgo, Osnabrück). Ogni diocesi ha predisposto indicazioni per le parrocchie, alla luce degli orientamenti offerti dalla segreteria della Conferenza episcopale tedesca in consultazione con l’Istituto liturgico tedesco. Vigono precisi criteri su distanze, protezioni, durata e modalità. Il plexiglas è comparso in alcune chiese, per separare il sacerdote dai fedeli che si mettono in fila per ricevere la comunione. In altre chi distribuisce la comunione ha i guanti e la mascherina. Numeri contingentati e prenotazioni on line o al telefono sono in genere la regola.
Per la messa nel duomo di Colonia sono ammesse 122 persone. “Mi sento emotivamente molto diviso”, ha scritto il vescovo di Magonza, mons. Peter Kohlgraf: “Da un lato, non vedo l’ora di assistere alle funzioni religiose, anche se non possono ancora avere la necessaria solennità. D’altro canto, la celebrazione eucaristica, che si svolge in questa forma ristretta, in realtà manca di requisiti necessari”.
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