DIOCESI – Obiettivo: riaprire a luglio. «Ciò che fino a poco tempo fa sembrava una routine, ora è diventato quasi straordinario». Così la direttrice dei Musei Sistini del Piceno, Paola Di Girolamo, fa il punto sulle attività del 2020, dopo la riunione con il vescovo Carlo Bresciani, Don Giorgio Carini (delegato dei Beni Curiali) i rappresentanti delle amministrazioni comunali di riferimento e dei partner: Bim-Tronto e Hydrowatt. Un incontro che, a differenza del passato, stavolta si è svolto virtualmente, tramite Skype, visti i ben noti divieti d’assembramento: causa emergenza-Coronavirus.
Tali prescrizioni, seppur in maniera meno rigida, caratterizzeranno anche la stagione estiva e riguarderanno anche le strutture museali che, se vorranno riaprire, potranno farlo solo rispettando diverse norme: ingressi contingentati, sanificazioni pianificate e molto altro. Aprendo la riunione, monsignor Bresciani ha espresso la volontà di superare le difficoltà del momento, così da rendere fruibili le strutture non appena ci saranno tutte le condizioni. «Sto lavorando proprio per questo e dovremo essere prontiad inizio luglio – ci dice la direttrice –. Siamo in contatto con la Soprintendenza, in attesa di protocolli ufficiali, per sapere come muoverci. Dal 1998 siamo sembre stati aperti in periodi come quello estivo, ma quello che ci sembrava scontato fino a pochi mesi fa, ora richiede un grande impegno. Intanto, devo dire che, vista la situazione d’emergenza, quando ho ricontattato tutti i sindaci per pianificare le prossime iniziative mi aspettavo qualche passo indietro. Invece ho visto una grossa unità da parte loro e una volontà di aprire e di esserci. Anzi, qualche sindaco mi ha detto che i Musei d’Arte Sacra saranno essenziali, perché ai turisti che verranno, probabilmente meno, andrà comunque data la possibilità di fruire di spazi culturali, importanti per l’intera comunità locale».
Proprio in tal senso, s’inserisce il dato delle 1.260 presenze che, la scorsa estate, ha fatto registrare la mostra “Annunciazioni crivellesche tra Marche e Abruzzo”, svolta a Rotella. «Un risultato straordinario perché va detto che le persone che, tenacemente, vanno a Rotella per vedere una mostra, non si limitano a quello, ma probabilmente si spostano anche a Force o Montemonaco» puntualizza Di Girolamo. Aggiungiamo noi: non solo si spostano, ma magari anche consumano qualche pasto in ristoranti della zona, fanno altri acquisti vari e, complessivamente, aiutano il tessuto socio-economico del territorio montano della nostra Diocesi.
Dai monti alla collina: quando l’emergenza-Covid19 si farà ancor meno pressante, sarà inaugurato il nuovo Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi, trasferito da S. Benedetto a Ripatransone dove potrà contare su spazi più ampi e adeguati allo scopo. Nel corso dell’assemblea virtuale, sono stati snocciolati i dati complessivi sulle presenze 2019 nell’intera rete museale diocesana. Cifra pari a 16.426 unità: «Dato salito molto dopo il terremoto – commenta la direttrice – e questo è uno degli aspetti veramente positivi». La riunione ha elaborato un bilancio di ogni singolo museo e per ognuno si sono tracciati gli obiettivi dell’imminente futuro. Su questo fronte, per i dettagli su questo fronte, qui in allegato è disponibile la relazione completa redatta dalla dottoressa Di Girolamo.
0 commenti