da Vatican News – Paolo Ondarza
“E’ importantissimo aver recuperato, e in modo eccellente, la Basilica di Collemaggio, centro spirituale di tutta la Chiesa aquilana”. Così don Claudio Tracanna, responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi dell’Aquila, commenta a Vatican News il conferimento del premio European Heritage Awards / Europa Nostra Awards da parte della Commissione Europea e di Europa Nostra al restauro della Basilica di Collemaggio all’Aquila. Secondo Tracanna il riconoscimento conferma la grande opera compiuta dall’Eni e da tutti gli attori coinvolti nel restauro.
“Oggi – ricorda – Collemaggio funge da cattedrale provvisoria e, come già affermato dal cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, questa chiesa è un segno distintivo dell’aquilanità, costituisce il patrimonio genetico della nostra città. E’ un capolavoro in cui tutti gli aquilani si identificano”. L’augurio di don Claudio Tracanna è che “questo premio riaccenda i motori della ricostruzione pubblica che fatica a decollare: ci auguravamo che la Basilica di Collemaggio fosse una prefezia per la ricostruzone degli edifici pubblici e delle chiese”.
“Le chiese – prosegue don Claudio – oltre ad essere edifici liturgici costituiscono il patrimonio culturale di una popolazione. E’ in quegli edifici che l’anima della gente riesce a respirare e ad affrontare le difficoltà. Oggi invece a distanza di 11 anni dal sisma il Duomo è quasi nelle stesse condizioni del 2009”. Il responsabile dell’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali rileva “una lentezza grave per la ricostruzione. La Chiesa aquilana – osserva– manifesta la sua vitalità continuando anche in questi giorni segnati dal coronavirus, così come ai tempi del terremoto del 2009 e di quello del 2016-17, a camminare con il suo popolo, cercando di accompagnarlo questo periodo così difficile.”.
Nelle motivazioni del conferimento del premio, la Commissioni Europea ed Europa Nostra definiscono il restauro di Collemaggio “un intervento che rappresenta la rinascita di una città. Il forte senso di spiritualità e la partecipazione della comunità a questo progetto devono essere considerati come parte integrante del tutto”. La Basilica di Collemaggio era stata gravemente danneggiata dal terremoto del 2009. “Il progetto – si legge ancora – è un modello di best practice per la conservazione di siti gravemente danneggiati in tutto il mondo. L’approccio globale adottato per affrontare le conseguenze di una catastrofe naturale, compreso sia l’edificio che il suo contenuto, è esemplare”.
Curato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila, il restauro, durato solo due anni, è stato interamente finanziato da Eni ed ha visto il costante dialogo tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, la Diocesi e il Comune dell’Aquila. Un lavoro corale lo definisce la Soprintendente dell’Aquila, Alessandra Vittorini che rimarca la partecipazione al progetto di tre atenei italiani: Politecnico di Milano, “Sapienza” di Roma, e Università dell’Aquila. Sinergia che ha consentito la ricostruzione degli archi, delle pareti e della copertura del transetto, o dei pilastri polilobati crollati, ricorrendo all’utilizzo dei blocchi lapidei recuperati dalle macerie. Ricomposto anche il pavimento danneggiato dal crollo, così come è stato incredibilmente riportato in funzione l’organo barocco, gravemente compromesso. Allo stesso modo sono tornati a nuova vita gli affreschi realizzati tra 13mo e il 15mo secolo e gli stucchi secenteschi delle cappelle laterali. Il restauro, condotto con le più avanzate metodologie di conservazione, restituisce alla Basilica il ruolo simbolico e identitario che occupa nel contesto della città dell’Aquila.
Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone – qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294 – Collemaggio è considerata la massima espressione dell’architettura abruzzese oltre che il simbolo della città ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. È sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la Bolla del Perdono del 29 settembre 1294 e noto con il nome di Perdonanza Celestiniana. All’interno vi sono custodite le spoglie mortali del Santo Pontefice Celestino V. Lo European Heritage Awards è il riconoscimento più importante nell’Ue nel settore del patrimonio culturale. Quest’anno è stato assegnato a 21 interventi esemplari del patrimonio di altrettanti Paesi nel mondo.