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La festa di San Timoteo, discepolo di Paolo

Vatican News – Andrea De Angelis e Gabriella Ceraso

Francesco ha presieduto la Messa a Casa Santa Marta nel lunedì della quinta settimana di Pasqua. Le prime parole del Pontefice sono andate al ricordo del 75.mo anniversario del ritrovamento del corpo di San Timoteo nella cripta della Cattedrale di Termoli, durante i lavori di restauro nel 1945: “Ci uniamo ai fedeli di Termoli – ha detto Francesco – nella festa dell’Invenzione (ritrovamento) del corpo di San Timoteo, oggi”.

Una grande sorpresa e tanta gratitudine, così monsignor Gianfranco De Luca commenta il pensiero del Papa e la sua “carezza” che lo ha raggiunto insieme a tutta la comunità, mentre ieri mattina seguiva la Messa a Casa Santa Marta. Nelle sue parole anche la bellezza della figura di questo santo, che – dice il vescovo di Termoli Larino –  ci “impegna nella fraternità”. Lui, il destinatario delle Lettere di san Paolo: in quegli scritti così ricchi – dice monsignor De Luca – c’è tutto il deposito della nostra fede, la tradizione cristiana viva che Timoteo ancora oggi ci insegna a far rifiorire”.

Sono trascorsi solo tre mesi e mezzo dal pellegrinaggio vissuto come un momento di grande festa dalla diocesi di Termoli-Larino. Lo scorso 17 gennaio il corpo di San Timoteo è stato condotto infatti alla Basilica di san Paolo fuori le Mura, presso la tomba di San Paolo e domenica 26 gennaio l’urna contenente il suo corpo è giunta nella Basilica di san Pietro, dove il Papa ha presieduto la santa Messa nella ricorrenza della prima Domenica della Parola di Dio. Nel giorno della solennità di San Timoteo la diocesi ha celebrato la festa in un clima decisamente diverso, senza la partecipazione dei fedeli, ma nel ricordo di quei giorni così significativi.

“Ravviviamo quanto abbiamo vissuto, incontrato e ricevuto in dono”. Sulla portale della parrocchia di San Timoteo a Termoli l’invito ai fedeli a vivere questo giorno di festa ripensando anche allo scorso gennaio. Il corpo del santo è stato condotto inizialmente presso la tomba di San Paolo, che lo definì “suo figlio diletto e fedele nel Signore”. Poi in Vaticano, con Francesco che ha sostato presso l’urna del santo in preghiera silenziosa, dopo averla incensata. In rispetto alle misure di sicurezza legate all’emergenza sanitaria in corso, il programma della solennità del compatrono di Termoli e dell’intera diocesi non ha previsto momenti aperti alla partecipazione dei fedeli.

Timoteo nasce a Listra, circa 200 km a nord-ovest di Tarso, da madre giudea e padre pagano. Quando Paolo passa per quelle terre all’inizio del secondo viaggio missionario, sceglie Timoteo come compagno poiché “egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Iconio” (At16,2), ma lo fa circoncidere “per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni” (At16,3). Con l’Apostolo delle Genti, Timoteo attraversa l’Asia Minore e raggiunge la Macedonia. Accompagna poi Paolo ad Atene e di lì viene inviato a Tessalonica. Quindi, prosegue per Corinto e collabora all’evangelizzazione della città sull’istmo. La figura di Timoteo campeggia come quella di un pastore di grande rilievo. Secondo la posteriore Storia ecclesiastica di Eusebio, Timoteo fu il primo Vescovo di Efeso. Alcune sue reliquie si trovano dal 1239 in Italia. L’11 maggio del 1945 vennero ritrovate nella Cattedrale di Termoli, durante i lavori di restauro della cripta, in un loculo coperto da una lapide di marmo. Ribaltata la lapide, sul suo lato inferiore c’era scritto in latino: “Nel nome di Cristo. Amen. Nell’anno del Signore 1239. Qui riposa il corpo del Beato Timoteo discepolo del beato Apostolo, nascosto dal venerabile Vescovo Stefano…”.

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