“In questi giorni tanta gente ha perso il lavoro; non sono stati riassunti, lavoravano in nero … Preghiamo per questi fratelli e sorelle nostri che soffrono questa mancanza di lavoro”. È la preghiera di introduzione con cui il Papa ha cominciato la messa trasmessa in diretta streaming da Santa Marta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus. “Ci uniamo ai fedeli di Termoli, nella festa del ritrovamento del corpo di San Timoteo oggi”, ha esordito Francesco ricordato il 75° anniversario del ritrovamento del corpo del santo nella cripta della cattedrale di Termoli, durante i lavori di restauro nel 1945. Nell’omelia, il Papa si è soffermato sulla figura dello Spirito Santo, che “abita con noi e che il Padre è il Figlio inviano” per “accompagnarci nella vita”. È chiamato Paràclito, cioè Colui che “sostiene, che accompagna per non cadere, che ti mantiene fermo, che è vicino a te per sostenerti. E il Signore ci ha promesso questo sostegno, che è Dio come Lui: è lo Spirito Santo”. “Insegnare e ricordare. Questo è l’ufficio dello Spirito Santo”, ha spiegato Francesco: “Ci insegna il mistero della fede, ci insegna a entrare nel mistero, a capire un po’ più il mistero, ci insegna la dottrina di Gesù e ci insegna come sviluppare la nostra fede senza sbagliare, perché la dottrina cresce, ma sempre nella stessa direzione: cresce nella comprensione. E lo Spirito ci aiuta a crescere nella comprensione della fede, comprenderla di più e andare di più a comprendere questo che dice la fede”. Lo Spirito Santo, inoltre, “è come la memoria, ci sveglia, ci mantiene sempre svegli nelle cose del Signore e ci fa anche ricordare la nostra vita, quando abbiamo incontrato il Signore o quando lo abbiamo lasciato”. Il Papa ha ricordato una persona che pregava davanti al Signore così: “Signore, io sono lo stesso che da bambino, da ragazzo, aveva questi sogni. Poi, sono andato per cammini sbagliati. Adesso tu mi hai chiamato”. Questa – ha commentato – “è la memoria dello Spirito Santo nella propria vita. Ti porta alla memoria della salvezza, alla memoria di quello che ha insegnato Gesù, ma anche la memoria della propria vita”. Questo – ha proseguito – è un bel modo di pregare il Signore: “Sono lo stesso. Ho camminato tanto, ho sbagliato tanto, ma sono lo stesso e tu mi ami”. È “la memoria del cammino della vita”. “E in questa memoria, lo Spirito Santo ci guida”, ha assicurato Francesco: “Ci guida per discernere, per discernere cosa devo fare adesso, qual è la strada giusta e qual è la sbagliata, anche nelle piccole decisioni. Se noi chiediamo la luce allo Spirito Santo, Lui ci aiuterà a discernere per prendere le giuste decisioni, le piccole di ogni giorno e le più grandi”. “Che il Signore – la preghiera conclusiva – ci aiuti a custodire questo dono che Lui ci ha dato nel Battesimo e che tutti noi abbiamo dentro”. Il Papa ha invitato a fare la Comunione spirituale con questa preghiera: “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te”.
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