È questa la sensazione che si ricava ascoltando i racconti e le riflessioni degli studenti che frequentano le scuole del nostro territorio. Giulia Alfonsi, rappresentante dell’IIS “Augusto Capriotti”, sottolinea come la situazione sia nebulosa e di come gli studenti vorrebbero essere protagonisti e non solo spettatori rispetto alla progettazione dell’esame: «La nostra non è di certo un’attesa tranquilla poiché, nonostante riconosca la necessità di valutare un percorso scolastico di cinque anni, un esame che si rispetti non può essere svolto in un modo così superficiale e poco chiaro soprattutto perché, la modalità con la quale esso si svolgerà rimane ancora sconosciuta anche a noi diretti interessati; inoltre in situazioni come questa, credo che l’importanza non stia nel considerare l’esame come “rito di passaggio”, bensì nel comprendere le necessità di noi studenti, nonché cittadini di un’unica nazione e di essere ascoltati in quanto tali, dalle stesse istituzioni che ci governano».
Nelle parole di Benedetta Del Prete, Edoardo Favelli e Giulia Guercioni, rappresentanti del Liceo Classico “Giacomo Leopardi” c’è desiderio di certezza e di chiarezza e allo stesso tempo disagio per una tempistica che non è stata adeguata rispetto alla situazione: «L’amarezza per questa maturità è tanta ed è legata, ormai da tempo, ad un clima di incertezza generale, dovuto alle direttive del Miur arrivate troppo tardi. Soprattutto poco chiara è la scelta della discussione sull’elaborato per le materie di indirizzo, mentre per il resto non possiamo far altro che studiare e cercare la massima collaborazione con i nostri insegnanti. Infine, ci auguriamo che non cambino le carte in tavola all’ultimo momento perché abbiamo bisogno di affrontare questa prova in totale serenità, dato il difficile momento che tutti stiamo vivendo».
Sulla stessa linea anche Alessandro Amandonico, rappresentante del Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti” che in particolare sottolinea le molte indicazioni contraddittorie che sono state date in questi mesi: «Noi maturandi ci troviamo in difficoltà, non solo perché con i metodi della didattica a distanza abbiamo dovuto cambiare approccio allo studio, ma soprattutto perché negli ultimi mesi abbiamo ricevuto direttive sempre diverse e poco precise, che ci hanno lasciato in un quadro ancora piuttosto confuso di come si svolgerà l’orale. Speriamo siano comunicate a breve soluzioni chiare e definitive, così che possiamo essere almeno certi di sapere a cosa andiamo incontro, eliminando così il più possibile le ansie e le paure».