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L’arte ai tempi del Coronavirus, Patrizio Moscardelli: “Dipingo e osservo la natura, alla quale le persone sembrano dare più attenzioni e cure”

Moscardelli nel suo studio, con l’opera “Lacrime”

RIPATRANSONE – Una sfera a simboleggiare il mondo. Tutt’intorno, gocce che cadono: hanno forme di lacrime, ma alcune assumono anche sembianze di pesci. Come a dire: neanche la più grave delle tragedie più compromettere l’essenza vitale. Quella vita che continua a scorrere: ed è bello che sia così, perché ci dà tanta speranza nel guardare al domani con ottimismo, nonostante tutto quello che abbiamo vissuto e che, in larga parte, stiamo ancora vivendo. Ecco una delle chiavi di lettura con cui si può guardare “Lacrime”, una delle ultime opere del maestro Patrizio Moscardelli. Il dipinto, 70×90, trae ispirazione dall’Emergenza-Coronavirus che, purtroppo, l’interno Globo Terrestre sta affrontando, ormai da diversi mesi.

Per l’artista ripano, le lunghe settimane di quarantena sono state alleviate dalla sua coloratissima creatività: «Ho approfittato per rinnovare il mio studio di San Savino, ma ho anche avuto occasione di notare una cosa molto importante. Spostandomi per lavoro tra Force, Comunanza, Amandola ho notato un territorio tutt’intorno a me molto più curato del solito. Piante potate alla perfezione, giardini e orti ben tenuti: da anni non vedevo cose del genere. Sono convinto che, con la quarantena, molte persone hanno riscoperto la bellezza della terra. Una riscoperta che è anche vita meno frenetica, più in linea coi tempi della natura. C’è stato un positivo ritorno alla terra. La speranza, dunque, è che questa tragedia globale possa almeno aver riportato il senso di questo fondamentale legame tra noi e la natura che ci circonda. Un legame da mantenere e consolidare anche quando, speriamo presto, la pandemia sarà cessata».

Comunque sia, a generare malinconia nell’artista, c’è il fatto di non poter più portare avanti alcuni progetti d’arte con gli utenti della Residenza Don Rino Vallorani di Comunanza e del Coser di Force. «Mi dispiace molto non poter più essere a loro contatto – dice Moscardelli – ma sarebbe impossibile effettuare i nostri soliti lavori, visto che in genere eravamo in 10 o in 20 in una stanza che, con le regole attuali, potrebbe contenere al massimo 4 persone. Ma, grazie a dei video che ci scambiamo tramite i Social, riusciamo comunque a sentirci ed a salutarci». Una delle ultime occasioni per stare tutti insieme è stato lo spettacolo pubblico “Artistica Mente”: svoltosi il 12 gennaio scorso presso l’Auditorium Adriano Luzi di Comunanza. Un evento curato da Michela Alessandrini e dallo stesso Moscartelli, che ha visto protagonisti i ragazzi dei due centri.

Fin qui il passato ed il presente. Ma cosa c’è da aspettarsi per il futuro? «Purtroppo è stata annulla l’Infiorata di Montefiore, prevista per il 13 e 14 giugno 2020, legata alla festività del Corpus Domini – prosegue il creativo ripano -. Una ricorrenza che seguivo da anni. Anche altri progetti sono in sospeso, per non parlare delle mostre. L’evoluzione di quest’emergenza ha risvolti ancora poco chiari, soprattutto per i prossimi mesi. Io continuo a progettare opere, lavoro molto la terra e, poi, per il resto, come ho già fatto guardando alla cura del Creato, spero che questa crisi possa in definitiva migliorarci».

Marco Braccetti: