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Famiglie Unite: una nuova iniziativa dei Tipi Loschi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lunedì 11 maggio ha preso avvio il progetto denominato “Famiglie Unite” di cui la Capitani Coraggiosi s.c.s. è titolare con la partecipazione delle associazioni Michelepertutti e Papa Giovanni Paolo II

Famiglie unite, realizzato con il contributo della Presidenza del Consigli dei ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia, è rivolto alle famiglie fragili del nostro territorio e rappresenta, in questo difficile periodo storico che stiamo vivendo, un ulteriore supporto per coloro che si trovano in situazione di vulnerabilità socio- economica e lavorativa. 

Il progetto, della durata di 18 mesi, agirà su vari aspetti della vita familiare ed ha come modalità operativa la sinergia territoriale. Esso pone al centro la famiglia e tutti i suoi membri realizzando un network tra i vari attori sociali: famiglie, associazioni di volontariato, associazioni culturali e sociali, associazioni sportive, scuole, imprese, comuni e servizi sociali. Si intende superare la frammentarietà e la settorialità delle prestazioni attuando la complementarietà degli interventi (didattico, educativo, culturale, di animazione sociale e comunitario), sviluppando un approccio relazionale: la Capitani Coraggiosi coordinerà un lavoro di rete tra i vari stakeholder. 

L’anima stessa del progetto è l’intervento volto a recuperare e favorire il protagonismo personale e familiare di chi vive in situazioni di disagio. I soggetti, appartenenti a famiglie fragili, nel momento in cui sono considerati non utenti ma partner, sono messi nella condizione di agire come soggetti sociali, si rimettono in connessione con la comunità locale assumendo un atteggiamento riflessivo non passivo rispetto alle proprie difficoltà, riuscendo così ad attivare le proprie risorse e migliorare la loro situazione. 

Con Famiglie Unite si aspira ad incentivare il desiderio di resilienza di ognuno, si vuole utilizzare un innovativo metodo di lotta alla povertà basato sulla cooperazione e l’empowerment. Inoltre, si desidera apportare il proprio contributo al benessere della collettività svolgendo un’opera educativa sui beneficiari poiché, dopo aver risposto ai bisogni primari, è l’unica modalità che rende possibile un cambiamento significativo e duraturo; essa permette, a lungo termine, il raggiungimento del well-being ossia il miglioramento della qualità di vita di ogni singola persona all’interno della comunità. 

Redazione: