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Comunanza, Force e Montemonaco, Don Luca Rammella: “Siamo molto preoccupati per la situazione di alcune aziende”

DIOCESI – Vogliamo raccontare oggi quello che accade nell’entroterra della nostra diocesi e descrivere come queste zone stanno vivendo la cosiddetta “Fase 3”. Per fare questo ci siamo avvalsi dell’aiuto di don Luca Rammella che svolge il suo servizio in un’unità pastorale che comprende le parrocchie di San Paolo Apostolo in Force, Sant’Antonio Abate in Montemonaco e  Santa Caterina d’Alessandria in Comunanza, un territorio piuttosto vasto che, come il resto del Paese, sta cercando di lasciarsi alle spalle quanto vissuto in questi mesi.

Partiamo dall’emergenza sanitaria. Anche queste terre non sono state risparmiate, come ci spiega don Luca: «In questa zona sono state relativamente poche le persone interessate dal covid 19. Il caso più doloroso si è verificato a Comunanza dove c’è stato purtroppo un lutto, mentre a Force ci sono stati undici casi, ma ora si è risolto tutto e la situazione è sotto controllo. Comunque le persone, ancora impaurite, si muovono con molta prudenza».

Nella mente e nel cuore di questo giovane sacerdote c’è ampio spazio per la situazione concreta delle persone: «Dal punto di vista sociale ed economico siamo molto preoccupati per la situazione di alcune aziende che era già delicata prima dell’emergenza coronavirus e nessuno sa come evolveranno le cose. Sono parecchie le aziende in difficoltà e diverse persone hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. Le uniche persone che sono relativamente più tranquille sono i pensionati che comunque spesso aiutano i figli o i nipoti. Speriamo che si possa risollevare la situazione del turismo nella zona montana dei Sibillini, magari rivalutando i luoghi, le case e i paesi della zona. I paesi della zona montana, da un certo punto di vista, offrono una qualità della vita sconosciuta ai paesi della zona marittima».

A causa della situazione contingente, l’azione pastorale di don Luca è stata parecchio ridimensionata. Spiega il parroco: «Per quanto riguarda la pastorale sono molto preoccupato per i giovani: se si vuole essere ligi al rispetto delle norme anticovid con loro è quasi impossibile incontrarsi, in pratica li si può soltanto invitare in chiesa a sedersi a distanza. Invece hanno molto bisogno di momenti di comunione su misura per loro, per aiutarli a crescere, per confrontarsi, per stringere nuove amicizie, ecc.. È un dato di fatto che non vedo il gruppo giovani che seguo da molto tempo e nel prossimo futuro le attività che si potranno fare saranno molto limitate e minimali».

Non mancano però esperienze positive attraverso le quali si è offerto sostegno alle famiglie: «In questo periodo c’è stata un’importante collaborazione col Centro Famiglia sia per attività di counseling sia per l’assistenza psicologica. Fra l’altro si sta cercando una collaborazione con le Amministrazioni Comunali del territorio».

Un altro aspetto positivo – continua a raccontarci don Luca – è l’arrivo di un sacerdote che darà una mano all’interno dell’unità pastorale: «Don Vittorio Cinti fino a poco tempo fa era parroco della parrocchia San Giacomo della Marca. Attualmente è impegnato presso il Tribunale Ecclesiastico di Fermo. Viene dalle nostre parti il sabato e la domenica e celebra a Force e a Montemonaco».

Don Vittorio sostituirà per il momento un altro religioso che ha svolto il suo servizio pastorale: «Padre Kumar è arrivato lo scorso giugno nella nostra comunità, grazie a un accordo quinquennale fra Mons. Carlo Bresciani e il Vescovo della sua diocesi di origine che si trova in India in base al quale si appoggia alla nostra diocesi, dove svolge il suo servizio pastorale, e nello stesso tempo studia a Roma Diritto Canonico. Per motivi familiari è tornato in India. Lo abbiamo salutato domenica scorsa e speriamo che torni presto fra noi!»