“È la sete dell’anima che ci fa donne e uomini. Ma troppe volte la neghiamo, travolti da effimere soddisfazioni che mortificano la voglia di bere. La nostra società ha sete di umanità”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio, nel giorno in cui, 81 anni fa, nasceva Anna Frank.
“Una bambina vivace e curiosa che sognava di diventare una scrittrice”, prosegue Garofalo, ricordando come “i suoi sogni però vennero brutalmente infranti dalla Storia, quella con la ‘s’ maiuscola, quando la barbarie nazista si abbatté su tutta l’Europa, divorando vite, anime, idee e speranze. L’unica ‘colpa’ essere ebrea”. Per il presidente del Centro studi “Giorgio La Pira”, “desta ancora preoccupazioni vedere oggi rigurgiti di antisemitismo, fenomeni di razzismo, barconi alla deriva nel Mediterraneo; segni che non possono essere accettati e liquidati con superficialità, ma che vanno bollati per quello che sono: fenomeni che ormai, appartengono agli anni più della storia, alla feroce e brutalità nazista”. “La sua voce come le altre, voci che sono ormai tremendamente lontane. Spetta a chi le ha scolpite nel cuore – il richiamo di Garofalo – il compito di interpretarle e diffonderle tra le giovani generazioni, perché Anne, era soprattutto, una ragazza come loro, con la voglia di vivere appieno la vita, con le sue ansie e di realizzare i suoi sogni”. Garofalo conclude con un monito rivolto ai giovani: “Il virus che ha nella discriminazione una pericolosa manifestazione, imputridisce il cuore, storce gli occhi, vi segna di rosso sangue, baca il cervello, porta ad una sostanziale morte dell’anima”.
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