Aperto inizialmente con 20 posti letto, oggi il centro di trattamento Covid-19 di Msf è in grado di ricoverare fino a 45 pazienti. Su oltre 200 pazienti arrivati, 97 hanno avuto necessità di ricovero, mentre circa 100 persone sono state seguite in regime ambulatoriale. “Alcuni pazienti vengono da noi con risultati positivi ai test, altri che necessitano di ossigeno o ricovero ospedaliero vengono assistiti mentre inviamo i loro test a un laboratorio gestito dal governo”, afferma Hassan Issa, capomissione di Msf ad Haiti.
A Port-au-Prince e nel sud, a Port-à-Piment e Port-Salut, Msf ha creato spazi per il triage e unità di isolamento per i pazienti Covid-19 in tutte le strutture sanitarie supportate dall’organizzazione. MSF ha inoltre predisposto un’area triage e un’unità di isolamento con una capacità di 10 posti letto anche nell’ospedale principale di Les Cayes, nel sud del Paese.
Msf teme che molte persone con sintomi da Covid-19 non vadano in ospedale per le cure. “Mentre la diffusione del virus accelera, aumenta anche lo stigma che lo circonda. Purtroppo, una decina di pazienti sono morti appena arrivati in ospedale e molti altri sono giunti in condizioni critiche. Ecco perché continuiamo a svolgere attività di promozione alla salute e chiediamo a quanti abbiano i sintomi di sottoporsi a un trattamento immediato”, continua Issa.
Msf teme che il già fragile sistema sanitario di Haiti possa essere mal preparato per far fronte al peggioramento della pandemia. In alcune comunità, i centri istituiti per ricevere pazienti affetti da coronavirus sono stati attaccati. Inoltre, diverse strutture sanitarie sono state chiuse a causa della mancanza di dispositivi di protezione e per il contagio del personale, rendendo così difficile l’accesso alle cure ostetriche, pediatriche e traumatologiche.