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Unitalsi San Benedetto, Presidente Mariemma Bertoni: anche nel lockdown siamo rimasti vicino alle famiglie, ai disabili e agli anziani

DIOCESI – Nella diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto è presente e viva una realtà che senza troppo clamore si prende cura di tanti anziani e malati. Stiamo parlando dell’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). Abbiamo intervistato Mariemma Bertoni, presidente di questa importante realtà.

Mariemma come ha vissuto l’Unitalsi diocesana il periodo di Lockdown?
Il periodo del lock down è stato lungo e pesante un po’ per tutti. Le notizie ogni giorno ci hanno raccontato di contagi che aumentavano, malati che si aggravavano, e persone che non potevano avere accanto il conforto della vicinanza dei propri familiari, nemmeno nel momento del trapasso.
Tutto questo è stato difficile da comprendere e accettare per noi uomini, che ci sentiamo infallibili padroni del nostro destino.

Come è riuscita a stare vicino ai propri associati?
L’Unitalsi, come tante altre associazioni, case famiglia, RSA che convivono con la fragilità degli anziani e dei disabili, ha purtroppo dovuto chiudere la sua segreteria ed interrompere le attività del servizio diurno, grazie alle quali gli anziani potevano trascorrere pomeriggi di serenità in compagnia, sollevando per un poco le loro famiglie.
In collaborazione, tra le altre, con le Caritas: di San Benedetto del Tronto, Martinsicuro e Villarosa, l’Unitalsi ha potuto aiutare le famiglie più bisognose attraverso la preparazione e la distribuzione giornaliera dei pasti, dei generi alimentari essenziali, del vestiario e in particolar modo dei prodotti dedicati all’infanzia.
Telefonicamente abbiamo cercato di restare vicini a tutti i nostri anziani per un saluto, una battuta, grazie anche ai ragazzi del servizio civile che hanno passato il loro tempo online con i nostri giovani disabili. La tecnologia ci ha supportato anche nell’organizzazione di celebrazioni e rosari che abbiamo potuto vivere insieme.

Come sta ripartendo con la Fase 2 e a breve la Fase3?
Purtroppo non è prevedibile al momento quando per le attività dell’Unitalsi e dei nostri cari utenti si potrà parlare di Fase 2 e Fase 3. Abbiamo a che fare con persone dall’età avanzata, e/o con patologie gravi che le esporrebbero ad alti rischi per la loro salute. Il distanziamento sociale non ci permette ancora di incontrarci, di abbracciarci e quindi continueremo a restare “distanti ma vicini”.

Che prospettive ci sono per il pellegrinaggio diocesano?
Come amano ripetere il nostro Presidente Nazionale, Antonio Diella, e il nostro Presidente Regionale, Massimo Graciotti, l’Unitalsi non ha alcuna intenzione di fermarsi. Vogliamo continuare ad essere la luce di speranza per tante persone che in questo momento ancora di più sentono il desiderio di avvicinarsi alla Santa Madre di Lourdes perché interceda per i nostri bisogni e quelli di tutto il mondo.
E’ stato quindi proposto per la regione Marche un pellegrinaggio a Lourdes dal 29 settembre al 3 ottobre, da effettuarsi, per motivi di sicurezza sanitaria, solo con l’uso dell’aereo, garantendo non solo nessun aumento nei costi – come da prontuario 2020 – ma soprattutto il totale rispetto delle norme previste anche a livello europeo per il distanziamento sociale e la sanificazione dei luoghi (alberghi, aeromobili, aeroporti).
Non ci sono per l’Unitalsi utenti di serie A e di serie B, ma sappiamo bene che questo non potrà essere un pellegrinaggio per tutti. Vogliamo ascoltare tutte le persone interessate per capire le reali possibilità di partecipazione.
Abbiamo dovuto rinunciare al pellegrinaggio di fine luglio a Loreto, ma vivremo comunque insieme, grazie all’utilizzo dei social media, la giornata del 4 agosto, durante la quale sarà celebrata una messa dedicata a tutti gli unitalsiani e ai morti a causa del COVID, alla presenza di pochi partecipanti.

Progetti futuri?
Nella speranza che non si incorra in un ritorno della pandemia, confidiamo con l’anno nuovo di poter riprendere le nostre normali attività e riprogrammare anche il soggiorno estivo a Ferrà di Montemonaco. Si stanno aprendo infatti nuove opportunità da un confronto con il Sindaco e i collaboratori tecnici del Comune di Montemonaco, grazie in particolar modo all’interessamento del nostro caro Vescovo Carlo Bresciani.

Che considerazioni ti sentiresti di condividere con i lettori?
Penso che un’immagine in particolare valga più di tutte le parole che potrei dire sul futuro: il nostro Papa da solo, in una Piazza San Pietro deserta, colpita dalla pioggia battente, che chiede al Signore “di non lasciarci in balia della tempesta”. La solitudine dell’uomo unita alla forza della fede e della certezza che Dio non ci abbandona mai, nemmeno quando ci sentiamo smarriti, impauriti e soli.
Forse non tutto il male viene per nuocere: questi mesi di confinamento e solitudine ci hanno permesso di comprendere appieno il senso della solidarietà, della comunità, del bene che c’è in ognuna delle nostre vite.