MONTALTO DELLE MARCHE – Stessa devozione di sempre, nuove – e si spera uniche – modalità di celebrazione. Quest’anno, con l’emergenza-Coronavirus, viene profondamente rivista la Festa di San Vito Martire: patrono di Montalto e delle sue quattro comunità. Ossia quella della Concattedrale, insieme alle parrocchie di Patrignone, Porchia e Contrada Lago. La ricorrenza liturgica è fissata per il 15 giugno ma, quando questo giorno non cade di domenica, tradizionalmente il clou delle celebrazioni si svolgono nella giornata festiva più vicina. Dunque, l’appuntamento 2020 è per questa domenica: 21 giugno.
Lunedì, il parroco Don Lorenzo Bruni ha celebrato una Santa Messa in onore del santo-patrono e invita i fedeli a raccogliersi in preghiera nella mattinata di domenica. La funzione religiosa verrà celebrata all’aperto, sul piazzale della Concattedrale di Santa Maria Assunta. A presiedere sarà il vescovo diocesano, monsignor Carlo Bresciani. S’inizia alle ore 11 e il fatto di stare all’aperto viene incontro alle nuove normative anti-Covid. A distanzia di sicurezza e senza auto in sosta, lo spazio en plein air potrà ospitare un consistente numero di fedeli.
Poco prima dell’inizio della messa, un momento molto significativo: le delegazioni in abiti storici dei Castelli di Patrignone e Porchia accoglieranno il sindaco Daniel Matricardi. Si tratta di figuranti che, da alcuni anni, partecipano alla celebre Quintana di Ascoli. Una rievocazione storica conosciuta in tutt’Italia che, quest’anno, sempre causa Coronavirus, non potrà svolgersi. Dunque, almeno per il 2020, quella di domenica sarà una ghiotta occasione per vivere (seppur in maniera “ristretta”) le magiche atmosfere dei tempi antichi. In quest’occasione, tramite il vescovo Carlo, il sindaco riconsegnerà simbolicamente a San Vito le chiavi della città.
Altro momento ad alto impatto simbolico: all’interno della Concattedrale, sarà riaccesa la lampata votiva che arde tutto l’anno sull’altare patronale. «Quella luce simboleggia il culto e la devozione ininterrotta della comunità locale a San Vito», puntualizza Don Lorenzo.
Terminata la Santa Messa, il parroco e pochissime altre persone parteciperanno ad un corteo processionale (cosa ben diversa dalla classica “processione”, con la presenza del Popolo di Dio) che seguirà il percorso generalmente utilizzato nel Venerdì Santo, quando il Cristo Morto tocca tutti i punti della città. «Faremo un giro completo tra la parte vecchia e quella nuova di Montalto, portando l’immagine di San Vito tra le case – dice ancora Don Bruni -. L’invito alle persone è di affacciarsi e di vivere alle finestre o ai balconi questo particolare momento di Fede, magari apponendo dei drappi, o accendendo dei lumi».
Il parroco ricorda come la devozione verso San Vito accomuni Montalto a molti altri Comuni d’Italia e non solo. A tal proposito, va ricordato come il borgo piceno sia inserito in un’associazione (chiamata San Vito Italia) che propone di valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio spirituale, storico, culturale ed artistico che la comune devozione al Santo Vito ha prodotto nelle varie comunità e la promozione della reciproca conoscenza tra le comunità “Sanvitesi”.
La speranza di tutti è che già nel 2021 si possa tornare a celebrare il patrono in grande stile: con le Cresime ed i festeggiamenti civili lunghi 3-4 giorni. Infine, Don Lorenzo sottolinea come San Vito fa parte dei 14 Santi Ausiliatori, invocato soprattutto per le malattie nervose. Per approfondimenti sulla vita del martire, clicca qui